Lettera a Franceschini: «Matera può ripartirema serve il lavoro di tutti» Alessandra Martellotti Corriere del Mezzogiorno - Puglia 11/4/2020
In cinque punti i progetti per il decollo della città dopo la crisi
Potenziare la filiera del turismo di «prossimità» e più incentivi
matera «Avere un tavolo di lavoro con il governo per analizzare i bisogni del comparto turistico e ripartire insieme dopo l’emergenza coronavirus». È la finalità con cui quattordici assessori al Turismo di altrettante città italiane hanno scritto al ministro Franceschini. C’è anche Matera, che punta principalmente su due aspetti: «La tempistica e la sicurezza. Farsi trovare pronti e dare le giuste garanzie sarà il valore aggiunto», spiega l’assessore comunale Marianna Dimona. Ci sono cinque punti di partenza nella lettera inviata al ministro: la tutela delle imprese e dei lavoratori autonomi della filiera turistica; il rilancio del brand Italia attraverso un piano di comunicazione e di promozione; gli incentivi alla ripresa del settore mediante detrazioni fiscali; la costituzione di un fondo speciale per i Comuni e gli interventi finalizzati allo sviluppo economico e alla qualità della filiera. «Non ci sono connotazioni o finalità politiche - tiene a sottolineare Dimona - ma ci accomuna uno sguardo unico e lungimirante, che vada oltre l’emergenza stessa, con l’obiettivo di far ripartire il comparto turistico. Il nostro è un lavoro congiunto e collegiale. Il 6 aprile c’è stato il primo tavolo e intendiamo proseguire in maniera sempre più strutturata. La priorità sono i lavoratori: abbiamo proposto ad esempio l’estensione della cassa integrazione da nove settimane a dodici mesi. Ci sono poi le imprese per le quali auspichiamo agevolazioni e sgravi. Si tenga conto che i comuni subiscono anche la perdita dei ricavi della tassa di soggiorno: ci sono gravi difficoltà nel rimettere in moto l’economia».
«Abbiamo aperto il confronto con gli operatori e le associazioni di categoria. Stiamo raccogliendo i loro impulsi per capire di cosa ci sia realmente bisogno per avviare azioni programmatiche concordate con tutti». Inserita in un circuito di città come Roma, Napoli; Milano, Firenze, la città dei Sassi punterà sull’unicità e la bellezza di «una Matera come non si vedeva da tempo: straordinariamente vuota, che non necessariamente è una immagine negativa». Inoltre «più che avere un richiamo internazionale, abbiamo un turismo di prossimità. E questo adesso è un vantaggio». «È necessario poi puntare alla sicurezza: non appena Oms e Governo daranno nuove disposizioni faremo in modo che la città si adegui il prima possibile. La tempistica è essenziale. Siamo consapevoli comunque che non avremo i numeri dell’anno scorso. Ma secondo l’Agenzia nazionale del turismo Matera resta tra le destinazioni più ambite».
«Non so quando ci sarà la ripartenza - aggiunge Dimona - né riesco a immaginarlo. Mi auguro però che il governo decida di ripartire quando veramente saremo pronti e quando davvero saremo fuori dall’emergenza. Non possiamo rischiare di accelerare per poi dover rivivere un lock down, come successo a Hong Kong». Un messaggio di vicinanza va infine a Parma, capitale italiana della cultura per il 2020 e tra le città che hanno stilato il documento inviato a Franceschini: «L’augurio è che i loro progetti possano comunque essere realizzati godendo di una estensione temporale che sia pari al periodo di stop subìto. Dietro a un grande evento c’è tanto lavoro; ci sono investimenti e si spera in un ritorno economico». « Una volta cessata la fase di emergenza sanitaria da coronavirus – conclude l’assessore - bisognerà ripartire tutti insieme. E’ importante fare tesoro di questa esperienza per creare una rete stabile di confronto e di proposta tra le città italiane che, valorizzando le specificità dei territori, fornisca un supporto di idee e di programmi per l’integrazione dell’offerta turistica nazionale». |