Il museo dei record. Il Diocesano di Trento tra i più visitati d’Italia Gabriella Brugnera Corriere del Trentino 19/4/2020
E ora «cosedafareacasa», online letture e arte
Non solo il Museo Diocesano Tridentino è per il terzo anno consecutivo nella classifica dei primi cento musei più visitati d’Italia stilata da «Il Giornale dell’Arte», ma in quella appena uscita dalla precedente 97° posizione sale all’88° — ottimo il risultato del Muse che si riconferma al 16° posto. Insomma, un 2019 di successo, che nel 2020 non avrebbe potuto che crescere vista la grande affluenza di pubblico registrata dal Diocesano fino — purtroppo — al momento della chiusura obbligata di tutti i musei disposta dal decreto della presidenza del Consiglio dell’8 marzo per l’emergenza sanitaria.
Lo scorso 23 dicembre è stata inaugurata infatti «L’invenzione del colpevole. Il “caso” di Simonino da Trento, dalla propaganda alla storia», la mostra dedicata appunto al «caso» di Simonino, un bambino che nel XV secolo è presunta vittima di omicidio rituale ebraico, e viene poi venerato per secoli come martire innocente.
Una clamorosa fake news, in cui si intrecciano sentimenti antiebraici, esigenze devozionali e ambizioni di politica ecclesiastica.
«La mostra, che intendeva stimolare la riflessione sui meccanismi di “costruzione del nemico” e sul potere della propaganda, andava benissimo, attirava un numero crescente di visitatori da tutta Italia, le prenotazioni per le visite guidate erano sempre al completo — spiega Lorenza Liandru, responsabile della comunicazione del Diocesano —. Per questo abbiamo deciso di farla vivere online, postando dei brevi video sul canale you tube del museo».
Si spazia dall’introduzione alla mostra alle iconografie del martirio e del trionfo, quindi i luoghi di devozione, il Novecento e l’abolizione del culto, secondo un calendario che si concluderà il 3 maggio con «note in margine alla mostra», l’ultima puntata curata dalla direttrice del museo Domenica Primerano.
L’idea che anima il progetto è quella di essere generosi nei confronti del pubblico in questo momento di difficoltà, e nello stesso spirito, sul sito del museo sono disponibili diversi pdf di saggi e di cataloghi, anche di quelli che in formato cartaceo sono esauriti, inerenti le esposizioni precedenti.
«La cultura non conosce restrizioni e trova nuovi modi per raccontarsi, incuriosire e rafforzare il senso di appartenenza a una comunità. In queste settimane, attraverso i canali social e il sito internet istituzionale (www.museodiocesanotridentino.it ), il museo sta cercando di facilitare l’accesso al suo patrimonio attraverso il web», osserva Liandru.
Questo periodo permette inoltre di comprendere meglio le eventuali carenze dell’offerta online, e come intervenire in direzione di una qualità sempre più accurata.
«L’adesione alla campagna del Ministero per i Beni e le Attività culturali “La cultura non si ferma” ci spinge a intensificare il dialogo con il pubblico, che risponde con molto interesse alle nostre proposte, anche alla newsletter, nella consapevolezza che il museo non sia solo un’occasione culturale ma anche sociale, di incontro», aggiunge ancora.
Si registra dunque un’accresciuta interazione, poiché le persone partecipano a piccoli quiz, oppure a domande legate a fotografie storiche della città di Trento. Nella sezione «notizie» del museo, al link #cosedafareacasa, sono offerte delle proposte diversificate — come la storia del Simonino in quattro puntate — e una biblioteca virtuale di materiali scaricabili si arricchisce di giorno in giorno, per offrire a tutti letture sempre nuove.
Il Museo Diocesano Tridentino è parte di una delle più belle piazze d’Italia: piazza Duomo a Trento, da qui l’invito al pubblico a mandare le proprie foto della piazza per partecipare alla raccolta: «Ma quanto ci manca Piazza Duomo? La nostra piazza ci manca moltissimo, e guarda che storia ha».
«Le modalità di visita sono cambiate, non la voglia di condividere e dialogare con il pubblico», conclude Liandru . |