Album (vintage) di Roma Federica Manzitti Corriere della Sera - Roma 25/4/2020
Ci sono le foto del Bar Vezio dietro via delle Botteghe Oscure a sua volta pieno zeppo di foto, dediche e ritagli di giornali; i ritratti vincitori del concorso «Bimbi belli di Roma» che Alberto Sordi si aggiudicò nel 1927; le gite fuoriporta con i pantaloni alla zuava; le manifestazioni degli urtisti a piazza San Pietro; le pose gagliarde di canottieri, ginnasti acrobati e tennisti in erba; campagne sconfinate che oggi sono quartieri popolosissimi e centinaia di momenti unici che fanno di Roma un’eccezione magnifica, come il corteo funebre per Mario, il cane di Trastevere passato a miglior vita nel 1969 e immortalato nei versi di Rafael Alberti.
Anche oggi, nella giornata che celebra la Liberazione, la memoria comune passa dalle storie private e dagli archivi fotografici di famiglia che le custodiscono. Si rinnova quindi l’invito a partecipare a «L’Album di Roma. Fotografie private del Novecento», la raccolta di immagini organizzata da Biblioteche di Roma. «È un progetto nato qualche anno fa dove le biblioteche hanno funzionato come rete per intercettare i cittadini che vogliono condividere le foto degli album di famiglia —spiega Stefano Gambari, uno dei responsabili del progetto — in questi giorni abbiamo potenziato il sistema online per ricevere, selezionare e catalogare il materiale che viene inviato direttamente da casa».
Compilando il modulo all’indirizzo www.albumdiroma.it si può dare nuova vita a vecchie immagini magari sbiadite. «La selezione non è semplice — confessa ancora Gambari — Prediligiamo foto che ritraggono la socialità, realizzate da fotografi dilettanti intermittenti, anche se con alcune eccezioni». Ad esempio la Trastevere neorealista ritratta nel 1950 da Graziella Urbinati o la raccolta privata di Tazio Secchiaroli, capostipite dei paparazzi, ma la gran parte delle immagini fin qui raccolte sono ricordi privati, molto spesso lieti, che si fanno pubblici perché capaci di testimoniare la vita quotidiana di un passato che ora può sembrare lontano, un paesaggio urbano completamente trasformato o eventi pubblici resi storici proprio dalla partecipazione di singoli individui. Nella sezione «Microstorie» del sito gli scatti sono accompagnati da brevi storie di chi vi è ritratto, nella sezione «Progetti» invece le raccolte Villa Borghese, San Lorenzo, Primavalle e Ponte di Mezzocamino sono dotate di una mappa dove i puntatori corrispondono ai luoghi in cui le foto vennero scattate, mentre alla voce «Lavoro» si incontrano i ritratti dei meccanici del Pigneto e dei tipografi del Trionfale.
Il centro di raccolta di Biblioteche di Roma con l’aiuto dei Municipi garantisce di rispondere a tutti indicando le foto selezionate e fornendo le istruzioni per compilare la liberatoria e la scheda per la catalogazione. «In questo periodo così complesso e duro siamo chiusi, come tutti gli spazi culturali, ma vogliamo offrire un servizio culturale in linea con la nostra mission che ci consenta, anche da remoto, di essere vicini ai cittadini».
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