Merkel: «Disciplina». Ma riapre i musei e dice sì alle messe Paolo Valentino Corriere della Sera 1/5/2020
La cancelliera in videoconferenza con i leader dei Länder chiede cautela. L’indice del contagio in discesa (allo 0,76)
BERLINO. La Germania avanza sistematicamente ma con cautela sulla strada delle ripartenze. Dalla videoconferenza di Angela Merkel con i premier dei 16 Länder giunge il via libera alla riapertura dal 6 maggio di parchi-giochi, musei, gallerie, zoo e chiese, in condizioni di sicurezza. Un fondo di emergenza da 10 milioni di euro finanzierà le misure di adeguamento di queste strutture.
Il 6 maggio un nuovo vertice deciderà di asili e soprattutto scuole, che dal 20 aprile hanno ripreso l’attività didattica solo per le ultime classi e quelle di passaggio da un ciclo all’altro. Poi governo federale e Länder discuteranno le riaperture di ristoranti e bar. Rimangono vietati fino a fine agosto, e forse «ancora per un tempo più lungo», i grandi eventi: sport, concerti, festival. Rimane anche il divieto a viaggiare in Europa. Discorso a parte per la Bundesliga, la Serie A tedesca, già attrezzatasi per riprendere a porte chiuse dal 9 maggio: il vertice di Berlino ha rinviato ogni decisione al prossimo giovedì. Ma è improbabile che riprenda prima di metà mese.
Sulla decisione di riaprire i luoghi di culto ha pesato il giudizio della Corte costituzionale di Karlsruhe, che mercoledì aveva sanzionato la chiusura completa delle chiese come «una grave intrusione» nella libertà di religione, invitando le autorità a togliere il divieto.
I divieti
Grandi eventi bloccati fino ad agosto. Anche i viaggi in Europa dovranno attendere
«Non abbiamo nessun modello di riferimento e dobbiamo imparare ogni giorno», ha detto Angela Merkel. «Occorre tenere d’occhio costantemente gli effetti degli allentamenti, rimanere disciplinati, mantenere la distanza di sicurezza e seguire le misure igieniche». E ha ammonito che «se la curva delle infezioni dovesse tornare a farsi più ripida», governo e Länder «dovrebbero essere pronti a reagire», tornando a misure più restrittive. Ancora più cauto il premier bavarese Markus Söder, che presiede la conferenza dei Länder: per lui «in futuro ci sarà solo una normalità col Coronavirus; finché non saranno trovati una terapia e un vaccino il pericolo di una seconda ondata è reale».
Intanto il Koch Institut annuncia che dopo il balzo dei giorni scorsi è tornato a migliorare il tasso di contagio, (R0), cioè il numero di persone che ogni ammalato di Covid-19 infetta: ieri era sceso a 0,76, cioè 10 contagiati infettano in media 7,6 persone. Tenerl0 sotto 1 in modo costante e sostenibile è decisivo. I casi di infezione sono 160 mila, ma i decessi sono relativamente pochi, circa 6.300, una mortalità pari al 4%. Ieri però il presidente del Koch Institut Lothar Wieler, ha ammesso che probabilmente il numero è superiore a quello ufficiale: «Registriamo un aumento dell’eccesso di mortalità rispetto alle medie annuali, non è enorme, ma aumenta».
Indirettamente rispondendo al presidente del Parlamento, Wolgang Schäuble, che ha definito «un errore subordinare tutto alla vita umana», Merkel ha ringraziato la scienza: «Decidiamo noi politici, ma siamo grati agli scienziati. Sarebbe problematico se non avessero il coraggio di dirci quel che sanno». |