«I nostri luoghi del cuore». Partita la fase delle candidature, Napoli è in prima linea Anna Paola Merone Corriere del Mezzogiorno - Campania 7/5/2020
Accanto ai siti da valorizzare nomi di illustri testimonial
Napoli. Il Fai, fondo ambiente italiano, ha lanciato la decima edizione del censimento «I luoghi del cuore». Fino al 15 dicembre si può votare per far salire in classifica il sito che si ama di più e che si vorrebbe vedere valorizzato. Nella settimana in cui l’Italia timidamente riparte, si può far sentire la propria voce per difendere un borgo, un monumento, un luogo speciale che il Fai — come è accaduto lo scorso anno per il parco Virgiliano devastato dal maltempo e dall’incuria — grazie alla partnership con Intesa Sanpaolo si impegna a recuperare e valorizzare.
Quest’anno il censimento si arricchisce di due classifiche speciali. La prima dedicata all’«Italia sopra i 600 metri», l’altra relativa ai «Luoghi storici della salute». I luoghi più votati verranno premiati, a fronte della presentazione di un progetto concreto, con 50mila, 40mila e 30mila euro. Il luogo più votato via web diventerà protagonista di un video, storytelling o promozionale, realizzato a cura della Fondazione. Per i vincitori delle due classifiche speciali sono in palio complessivamente 20mila euro.
Per i luoghi del cuore 2020 ci sono speciali testimonial e Napoli e la Campania accendono, con loro, i riflettori su una serie di siti speciali. Serena Autieri porta avanti la candidatura del Monastero di Santa Chiara. Da anni sostiene il Fai e invita, prima di andare a scoprire il Chiostro maiolicato, ad ascoltare la canzone dedicata a questo luogo nel cuore di Napoli. «Me la faceva ascoltare mio nonno Carmine e mi è rimasta dentro» racconta. Il luogo del cuore di Tosca D’Aquino è Castel dell’Ovo, Enzo Decaro ha scelto un sito fuori regione, ma comunque molto caro ai campani: il bosco di Sant’Antonio a Pescocostanzo. Iaia Forte ha indicato la chiesa della Compagnia della Disciplina della Santa Croce. «Una bellissima chiesa, nel quartiere Forcella, che ho scelto non soltanto perché custodisce un oratorio e un giardino speciali, ma anche perché la si potrebbe valorizzare come tappa di un itinerario turistico, oppure come luogo dove i bambini di questo quartiere problematico possono andare a imparare la musica» racconta. Marisa Laurito ha indicato la Crypta Neapolitana nel Parco Virgiliano a Piedigrotta: «Il parco è meraviglioso ma le tombe sono in pessimo stato e potrebbero essere recuperate e rese visitabili». Monica Nappo fa il tifo per la Statua del Dio Nilo a Spaccanapoli. Patrizio Rispo sostiene la candidatura della Grotta di Seiano.
«Una ricandidatura — ricorda — per un’area meravigliosa, nel Parco Archeologico di Posillipo dove c’è la villa di Pollione, con un anfiteatro a picco sul mare che negli ultimi anni è stato recuperato e adibito a spazio teatrale». Vincenzo Salemme, nella sua Bacoli, candida lo Schiacchetiello. «È la parte bassa di una collinetta che scende nell’acqua di fronte a Miseno. Su questo scoglio io andavo a fare i tuffi da ragazzino, si scendeva attraverso una stradina in mezzo alle vigne d’uva e ai fichi d’india: ancora adesso ne ricordo il profumo».
Due i testimonial per il Parco della Rimembranza, Teresa Saponangelo e Sebastiano Somma. «È il luogo dei miei primi baci — ricorda lei — ma è anche luogo di un grande scempio. Alcuni anni fa, nel mezzo di questo paradiso terrestre, è stata costruita l’Italsider». |