Simonetta Buttò guida i Girolamini. «La sfida è digitale» Natascia Festa Corriere del Mezzogiorno - Campania 7/5/2020
Riprenderanno i lavori Obiettivo riapertura Oggi debutto virtuale
Classe 1957, romana, già direttrice della Biblioteca Nazionale di Napoli, Simonetta Buttò ha firmato martedì sera l’incarico ad interim di direttore del Complesso dei Girolamini. Da responsabile dell’ Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane, assume anche la governance di una delle biblioteche più importanti - e più saccheggiate - d’Italia. Il debutto sarà virtuale - oggi alle 9 - all’inaugurazione del ciclo di Webinars su L a tecnologia informatica applicata alle scienze filologiche e librarie , coordinato da Gennaro Ferrante e Andrea Mazzucchi. Con lei interverranno il ministro dell’Università Gaetano Manfredi, il rettore della Federico II Arturo De Vivo, il presidente del Comitato ordinatore della Scuola superiore meridionale, Giuseppe Recinto.
Bentornata a Napoli.
«Sono fortunata e ho sviluppato una grande empatia per la città. Da dirigente dell’Istituto mi occupo dell’intera comunità delle biblioteche italiane che sono ben 6655 e in crescita. È possibile che mentre parliamo siano già 6656. E vanno da quelle delle più antiche accademie, come la Crusca, alle piccole sale dei quartieri».
Una galassia di cui la Biblioteca dei Girolamini è però una stella splendente.
«Galassia è il temine giusto. L’Istituto garantisce l’infrastruttura del servizio bibliotecario nazionale ovvero quel catalogo unico cui accedere per le ricerche senza impazzire inseguendo gli indici nelle varie sedi. I Girolamini sono stati un anno e mezzo nella gestione del Polo museale, collocazione nella quale era stato privilegiato l’aspetto del complesso storico-artistico. Con la riforma Franceschini bis sono tornati alla Direzione delle biblioteche. Il Mibact a gennaio scorso, ha pubblicato un bando internazionale per reclutare i direttori di questo istituto e altri. L’emergenza sanitaria ha bloccato anche questa procedura così, nelle more, mi è stato chiesto di garantire la continuità amministrativa e tecnico-scientifica. Non so quanto durerà ma la firma digitale sotto il contratto mi consegna una grande responsabilità».
Quale?
«Ridare lena ai lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza proprio ora che i cantieri possono essere sbloccati e stabilire le priorità per sfruttare al massimo i fondi già stanziati per la rinascita e la riapertura. Tutto ciò dopo il passaggio di consegne con Marta Ragozzino del Polo».
Le prime cose farà?
«La collaborazione la Federico II, grazie a un accordo quadro che ha creato il Corso di alta formazione in Storia e filologia del manoscritto e del libro ant ico , è già un fatto. Vorrò potenziare questo legame che assicura vitalità».
Riaprirà questo sito, tardivamente ma molto amato?
«L’obiettivo è quello, ma immagino anche una fruizione digitale come la quarantena ci ha insegnato. C’è già un progetto per digitalizzare l’archivio storico che ha tra le sue unicità pergamene e spartiti di musica sacra, una delle vocazioni dei Girolamini. La biblioteca non è una monade, vorrò farla rivivere all’interno del complesso dando impulso alla catalogazione. Spero di avere personale a sufficienza».
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