Riaprono il Madre e il Real bosco. Visitatori disciplinati e con mascherine Marco Molino Corriere del Mezzogiorno - Campania 19/5/2020
Anche i bastioni di Castel Sant’Elmo sono da ieri nuovamente accessibili. Al Pio Monte tutti in fila per ammirare (gratuitamente) l’opera di Caravaggio
Napoli. Quando ieri mattina alle 10 hanno aperto il portone giallo del Madre, gli operatori del museo di arte contemporanea si sono trovati di fronte le prime visitatrici, due ragazze francesi (con mascherine) in ansiosa attesa di varcare la soglia della struttura culturale di via Settembrini, dopo oltre due mesi di l ockdown anti Covid-19. Mai come in questa occasione, hanno assunto un carattere quasi rituale i semplici gesti dell’accoglienza, integrati con le misure di prevenzione: utilizzo di mascherine e guanti, controllo temperatura corporea, distanza di almeno un metro tra le persone, anche allo sportello per staccare il biglietto scontato del 50%.
E poi finalmente le opere da restituire idealmente alla città. Con questo spirito è stata organizzata la riapertura di alcuni luoghi simbolo del patrimonio storico, artistico e naturale del capoluogo. A Napoli la Fase 2 dell’arte comincia con un processo di riappropriazione. Parevano infatti quasi esploratori nella propria città i numerosi visitatori che si sono messi in fila nel cortile del Pio Monte della Misericordia per vedere da vicino (e in molti casi rivedere) il vivace dipinto di Caravaggio, che nel 1607 fu capace di illustrare le Opere di Misericordia cogliendo nel contempo l’inquieto carattere del popolo della strada. «In questo primo giorno di apertura gratuita — spiega il custode del Pio Monte — sono venute circa trenta persone, la maggior parte di mattina presto, disciplinati ma ansiosi di entrare». Hanno una gran fretta questi visitatori della prima ora post-quarantena.
«Nei loro occhi c’è tutto il senso di questa riapertura che ci consente di riannodare un legame con il territorio», dice Laura Valente, presidente della Fondazione Donnaregina. «L’arte e la cultura che noi custodiamo sono un patrimonio della città, questo stesso edificio è parte integrante di un quartiere pregno di storia». Un passato da riscoprire che nel Real bosco di Capodimonte si srotola in quegli stessi viali che runner e ciclisti sono tornati a percorrere con regole nuove, ma con immutato entusiasmo. È assicurato il distanziamento tra gli atleti e le famigliole giunte nel parco solo per passeggiare, che hanno i loro percorsi esclusivi. Il direttore Sylvain Bellenger è soddisfatto «per la disciplina mostrata dai fruitori. Tutti hanno compreso l’appello alla responsabilità per evitare di mettere a rischio se stessi e gli altri».
Anche i bastioni di Castel Sant’Elmo sono da ieri nuovamente accessibili. Il direttore del Polo museale della Campania, Marta Ragozzino, fa coincidere questa riapertura con la «ripresa anche della vita sociale, un segnale positivo che pone la cultura alla base dei legami della collettività». Si possono percorrere con mascherina i lunghi corridoi della duecentesca fortezza giungendo fin sul tetto, da dove è possibile abbracciare con un solo sguardo la storia e la natura di una città forse oggi più cosciente delle proprie ricchezze.
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