Firenze. La cultura si unisce, per chiedere aiuto e regole Edoardo Semmola Corriere Fiorentino 24/5/2020
Undici associazioni al Comune e alla Regione: «Ci dicano se e come possiamo riprendere»
Undici associazioni insieme per combattere la crisi. Dove si suona, dove si insegna. Sono realtà culturali fiorentine che si muovono tra musica, danza, arti figurative e teatro e che ora hanno unito le forze nei giorni della riapertura post-lockdown per creare una prima «rete» di categoria.
Lo scopo è porre le basi di una larga rappresentanza capace di porsi come interlocutore con le istituzioni territoriali, in chiave di resistenza alla crisi provocata dalla lunga chiusura delle attività durante la pandemia. Sono l’Associazione Culturale 4quarti, Magnoprog, Agorà, le Accademie Musicali Lizard di Castello, la Art Music Academy di Sesto Fiorentino, la Florence Music Academy, l’associazione Chiave di Basso, LiberandoTango, Music Valley Records e Bliff!, la biblioteca del libro illustrato e del fumetto di Firenze. Tutte accomunate dal rischio chiusura e fallimento, motivo per il quale chiedono con urgenza un aiuto e un sostegno a Palazzo Vecchio e alla Regione anche alla luce dell’ultima ordinanza del presidente Rossi sulle riaperture di realtà come le loro a partire dal 3 giugno ma «solo con lezioni individuali e con la distanza».
«Siamo una parte fondamentale del tessuto cittadino e svolgiamo un importante lavoro culturale e didattico, spesso anche con un ruolo di integrazione dell’offerta formativa proposta dalle istituzioni stesse, tramite Le Chiavi della Città e i molti appalti per la gestione di giardini, parchi, strutture o edifici di proprietà pubblica, e vari servizi come il doposcuola e il sostegno alla disabilità e agli anziani», raccontano. Ora sono tutte in ginocchio perché la loro sopravvivenza dipende dalle lezioni quotidiane e non hanno potuto tenere aperti i corsi a causa della pandemia. E per questo si rivolgono al Comune e alla Regione per cercare di ottenere sussidi economici, la disponibilità gratuita di spazi e mezzi per l’organizzazione di eventi pubblici, chiarezza nella definizione delle linee guida per la ripartenza e un tavolo per riprogettare gli spazi della vita culturale della città. Perché anche se la Regione ha aperto uno spiraglio, «non è ancora chiaro quali siano i nostri obblighi, se possiamo liberamente decidere di fare lezione o se ci sono più alternative» come spiega la cantante e docente di canto Lucia Sargenti dell’Associazione 4 Quarti, prima firmataria dell’appello. «La crisi sanitaria e conseguentemente economica sta mettendo a rischio la stessa esistenza di tutte le associazioni ed è quindi a rischio il lavoro di migliaia di persone: cerchiamo una strada comune di sopravvivenza — prosegue Sargenti — e a Comune e Regione chiediamo di poterci organizzare per far ripartire la didattica musicale, ci mancano informazioni oltre a incentivi e aiuti».
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