Pisa. I bancarellai ci riprovano:fateci tornare alla Torre Luca Lunedì Corriere Fiorentino 23/5/2020
I commercianti: moratoria. No degli architetti
Pisa. L’eco dei passi nella piazza vuota arriva fino alle tende chiuse dei banchi, dormienti in attesa che i turisti vengano di nuovo a riempire il selciato. Le bancarelle hanno i tendoni abbassati, del resto con le frontiere chiuse persino tra regione e regione i souvenir della Torre pendente non attraggono nessuno. Ecco allora che ritorna quel sogno proibito che sembrava chiuso nel cassetto: riprendersi il posto occupato per decenni, all’ombra della Torre. «La situazione è drammatica, paragonabile al secondo dopoguerra — spiega Gianmarco Boni, presidente del Consorzio Pisa dei Miracoli, l’associazione che riunisce i commercianti — allora le attività furono collocate in Piazza del Duomo. Oggi la situazione è simile, per questo chiediamo di rientrare dove siamo sempre stati».
Le visite ai monumenti ripartiranno il prossimo 30 maggio e così pure, dopo qualche giorno, anche le 44 attività che da qualche anno sono confinate nella vicina piazza Manin riapriranno i battenti: «Per questo diventa fondamentale riprendere il dialogo con il sindaco Michele Conti per una soluzione che ci liberi da Piazza Manin — continua Boni, che avanzerà una proposta all’amministrazione comunale — Serve una moratoria di 5 anni che ci permetta di rientrare in Piazza dei Miracoli, con strutture riqualificate e rimovibili e puntando sui prodotti made in Italy e made in Tuscany. Speriamo che la Soprintendenza, che ci ha sempre negato questo permesso, capisca che stiamo vivendo un momento straordinario». La lunga trattativa con Palazzo Gambacorti, vissuta con alcuni momenti di tensione, era approdata alla soluzione della Umi-1, all’interno del complesso dell’ospedale Santa Chiara in dismissione, ma nell’area del pronto soccorso è stata creata un’unità Covid.
La proposta dei bancarellai ha sollevato opposizioni altrettanto rumorose, come quella dell’Ordine degli architetti: «Come cittadini e come professionisti intendiamo ricordare come Piazza del Duomo non appartenga ai soli bancarellai pisani, ma sia un bene comune, appartenente a tutti i cittadini pisani, alla comunità nazionale e, quale sito Unesco, all’umanità intera. Riteniamo pertanto inconcepibile che una qualsiasi categoria pensi ancora di poter eludere la norma per affrontare una crisi che tutti stiamo vivendo con drammaticità. Il profondo disagio non può essere affrontato eludendo una legge, ma perseverando nell’applicarla, non prescindendo dalla tutela e conservazione del patrimonio». A loro si è subito unito il comitato «Mai più bancarelle in piazza Dei Miracoli» che aveva già, a suo tempo, raccolto 2.700 firme contro il ritorno dei banchi sotto la torre: «Esprimiamo rincrescimento e incredulità di fronte al tentativo di sfruttare un evento drammatico per riproporre una questione ormai chiusa — scrivono — una tale soluzione è impedita dalle leggi, dal buon senso, dalla volontà della città. Per ripartire con un nuovo slancio e una nuova immagine dell’offerta turistica è oggi ancora più necessario al contrario liberare del tutto non solo Piazza Duomo, ma anche le zone limitrofe». La soluzione, per il comitato, è spostare le bancarelle nel «parcheggio scambiatore di via Pietrasantina, dove arrivano tutti i bus turistici» . |