La richiesta degli storici: garantire pieno accesso a biblioteche e archivi Corriere della Sera 25/5/2020
È allarme tra gli storici per l’accesso agli archivi e alle biblioteche, in quanto regole troppo restrittive, dovute alle esigenze di distanziamento dettate dall’emergenza Covid-19, rischiano di ostacolare in modo grave il lavoro di ricerca, ora che le varie istituzioni stanno riaprendo. La Giunta centrale per gli studi storici e le diverse associazioni settoriali di coloro che si occupano di ricostruire gli eventi passati (Consulta per la storia greca e romana, Sissco, Sisem, Sismed e molte altre) hanno quindi indirizzato il 22 maggio scorso una lettera al ministro della Cultura Dario Franceschini e a quello dell’Università Gaetano Manfredi per manifestare la loro preoccupazione e avanzare alcune proposte concrete. In particolare gli storici chiedono: che gli accessi nelle sale studio non siano ridotti a numeri esigui imponendo distanze troppo ampie tra le diverse postazioni disponibili; che gli orari di apertura degli archivi e delle biblioteche siano opportunamente dilatati, per favorire l’utenza; che il periodo di sanificazione di dieci giorni fissato per i documenti consultati sia inteso come un termine massimo, riducendolo a seconda delle caratteristiche del materiale in questione. Inoltre gli studiosi auspicano che venga introdotta o allargata, con opportuni investimenti pubblici, la digitalizzazione dei documenti, per consentire quanto più possibile agli utenti la consultazione a distanza delle carte di loro interesse. |