Asproni: «Giusta la nuova rotta. Per cambiare turisti puntiamo sul vicinato» E.S. Corriere Fiorentino 28/5/2020
«È il momento giusto: per riprogettare, stringere alleanze, riaprire i musei, coinvolgere il turismo di qualità, offrire servizi nuovi. Proprio perché c’è la crisi». La presidente del Museo Marino di Marini, Patrizia Asproni, vede il bicchiere molto più che mezzo pieno nel leggere le linee guida su cultura e turismo del piano Nardella.
Asproni, cosa ha apprezzato di più?
«Che dopo un anno dalle elezioni il sindaco abbia deciso di rivedere le sue strategie e in modo molto veloce. Dobbiamo pianificare non solo ciò che si farà ma anche cosa si sarà domani. Soprattutto in questi due comparti: turismo e cultura. Positiva l’alleanza transappenninica con l’Emilia Romagna, che in epoca pre-Covid avremmo visto come un competitor. Come l’unione dei 12 assessori alla cultura delle città d’arte per avanzate richieste precise al governo. Uscire dai propri confini è positivo. Come proseguire nel piano biciclette e i servizi di vicinato: “prossimità” è la parola d’ordine anche per il turismo. Perché quello internazionale tornerà a certi livelli solo dal 2023».
L’aggettivo per definire il turismo che il sindaco vuole è «selezionato».
«Non è una vacua speranza, perché quello che ci aspetta è un cambiamento epocale a livello mondiale. Cambiare vuol dire dare servizi diversi per turisti diversi. Non a caso la sindaca di Parigi ha detto che nella metropoli ideale ogni cittadino deve trovare nell’arco di 15 minuti a piedi tutte le risposte alle proprie esigenze. Questo vuol dire smart city. Che non attira il turismo mordi e fuggi ma il “cittadino temporaneo” che può trovare un sapore inconfondibile e non ciò offre qualunque altro luogo».
Si parla di tetto agli Airbnb e sconti ai residenti. Perché non si è fatto prima?
«Perché eravamo dentro il vortice, e quando ci sei non te ne accorgi. Non solo Firenze, era il mondo a vivere nel vortice. Il Covid ha portato a un totale ripensamento, come quando rallenti e ti rendi conto che forse stavi andando a sbattere».
Nardella ha paragonato questo momento all’alluvione, pensando a Bargellini e Ragghianti e alla raccolta fondi internazionale per la rinascita.
«Firenze è molto amata, questo amore lo utilizzerei. Ma devi raccontare all’estero la tua nuova idea di città, offrire una cittadinanza attiva a chi non vuole più sentirsi turista».
I musei civici riapriranno il 2 giugno. È giusto?
«È il momento. Io il Marini lo apro il 17 giugno».
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