La fase 2 dell’arte torinese le grandi gallerie riaprono Maurizio Francesconi-Alessandro Martini Corriere della Sera - Torino 29/5/2020
In alcune possono entrare al massimo due persone per volta, con il distanziamento e un po’ di ironia: «Sappiamo che questi non sono luoghi particolarmente affollati»
Non soltanto musei e fondazioni: la fase 2 dell’arte torinese non dimentica le gallerie d’arte contemporanea, parte fondamentale dell’offerta culturale di questa città (oltre che del suo indotto) e anch’esse colpite duramente dal lockdown. Mentre alcune stanno ancora valutando il da farsi, altre sono attive a pieno regime con nuove proposte e molte mostre collettive. La Galleria Alberto Peola ha riaperto i battenti dei suoi storici spazi di via della Rocca 29 con la prima personale del pittore sardo Giuseppe Mulas, intitolata «Sleep Well Childhood» (fino al 13 giugno). In un momento nel quale la pittura è tornata a essere di gran moda in musei e fiere internazionali, Mulas presenta opere che sembrano un percorso attraverso la storia dell’arte del Novecento, interpretata attraverso una personalissima ironia: citazioni fauviste si incrociano con la Transavanguardia, la Street art e l’arte aborigena. Ad accogliere i visitatori, l’immancabile gel per le mani offerto proprio in apertura del percorso: «Si possono far entrare al massimo due persone per volta e con il distanziamento», spiega Alberto Peola, anche se, ironizza, «ben sappiamo che le gallerie non sono luoghi di grande affollamento…». Da Luce Gallery (Largo Montebello 40), da tempo impegnata in un focus sull’arte afroamericana con nomi affermati e giovani emergenti, si è appena aperta «I painted flowers for you», la personale di February Jones, pittrice afroamericana di Washington, nota anche per aver realizzato le opere in copertina nei dischi di Solange Knowles (la sorella di Beyoncé) e del dj statunitense Diplo. Da In Arco (Piazza Vittorio Veneto 3) si è riaperta «Armonie cromatiche», la mostra inaugurata poco prima del lockdown che vede come protagonisti i colori e le geometrie di Stefano Peroli (1958) e di Nicholas Howey (1948). Per accedere alla galleria Recontemporary (via Gaudenzio Ferrari 12/B) e alla mostra «-22.7°» dell’artista e compositore francese Molécule è necessario prenotarsi online (info@recontemporary.com) e presentarsi ovviamente muniti della propria mascherina: passaggi obbligati per godere dei suoni prodotti dal ghiaccio della Groenlandia che il francese ha registrato alla temperatura di -22.7° (come recita il titolo). Photo & Contemporary (via dei Mille 36) darà il bentornato nei suoi spazi (anche qui con mascherine, guanti e gel) con la prosecuzione della collettiva «Drawing Room II», con opere su carta di grandi nomi come Enrico Castellani, Alighiero Boetti e Mario Schifano. Dal 16 giugno sarà la volta della personale di Nils-Udo «Recent works». Una collettiva anche da Weber & Weber (via San Tommaso 7) che con «Visitazioni/Rivisitazioni» mette a fianco nuovi artisti con altri che negli ultimi 40 anni hanno già esposto negli spazi della galleria: le sculture di Aldo Mondino e di Antonio Violetta accanto ai dipinti di Colm Mac Athlaoich, Gillian Lawler o Horiki Katsutomi. Per chi ama i nomi «consolidati», Biasutti e Biasutti (via Bonafous 7/L) presenta «Some works»: ancora una collettiva con protagonisti come Carla Accardi, Mark Tobey, Jannis Kounellis e Gilberto Zorio. Anche qui, il gel è gentilmente offerto dai signori Biasutti. Roccatre (via della Rocca 3/B) propone la collettiva «Evoluzioni» (fino al 15 giugno). Anche qui, gel gentilmente offerto dal gallerista Alessandro Toppino, che vi mostrerà orgoglioso alcuni dei suoi pezzi più belli, come la tempera su carta di Bice Lazzari del 1939 e l’olio cubista di Tato. Febo & Dafne rimanda l’apertura al 16 giugno, nella nuova sede di via Vanchiglia 16, con «LIFE-the time of», progetto del fotografo Stefano Stranges realizzato in questi mesi di lockdown. E le gallerie mancanti? Se in alcuni casi non danno notizia di sé (ma molti apriranno il 16 giugno in modo congiunto, come deciso da Tag, l’associazione Turin Art Galleries), la Galleria Tucci Russo prevede per giugno, nella sua sede torinese di via Bertolotti 2, la personale di Mario Airò «In Letizia». Nella sede di Torre Pellice, preannuncia Tucci Russo, «una grande collettiva formata da cinque personali»: soluzione appropriata per i grandissimi nomi proposti: Giovanni Anselmo, Giuseppe Penone, Giulio Paolini, Gilberto Zorio e Pier Paolo Calzolari.
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