Firenze. La prima svolta: stop nuovi hotel, non soltanto nel centro storico Marzio Fatucchi Corriere Fiorentino 2/6/2020
L’annuncio di Del Re in Consiglio. L’aula dà l’ok al resort in Costa San Giorgio e al recupero di San Gallo
Un no ed un sì, nel nuovo regolamento urbanistico, per cercare di riportare funzioni e residenti nel centro di Firenze. Il no è a nuovi alberghi (sopra i 2 mila mq) non più solo nell’area Unesco ma in tutta la città. Il sì è l’unica possibilità per poter trasformare immobili preesistenti in alberghi: si potrà ma solo trasferendo licenze dal centro in un’altra zona della città, e l’immobile lasciato in centro dovrà obbligatoriamente essere destinato a funzioni residenziali o uffici.
Lo stop ai nuovi hotel viene annunciato dall’assessora all’Urbanistica Cecilia Del Re, a sorpresa, in Consiglio comunale. Mentre l’aula vota due varianti per trasformare due caserme: approva la trasformazione totale in resort dell’ex Caserma Costa San Giorgio, adotta un mix di funzioni in cui ci sono il 50% di residenze e l’altra metà di posti per il ricettivo nell’ex ospedale militare di via San Gallo, con un progetto che prevede anche alcune piazze interne, percorsi tra via Cavour e via San Gallo e diversi negozi di vicinato. Ovviamente, i progetti con procedimenti già in corso che prevedono strutture ricettive non vengono bloccati dal vincolo dell’assessore Del Re. Un bel paradosso, fanno notare in Consiglio comunale le opposizioni di sinistra. «Siamo di fronte agli ultimi due complessi immobiliari che al loro interno avranno anche la funzione turistico-ricettiva, perché la norma del 2015 nel prossimo piano operativo verrà estesa a tutta la città, non solo all’area Unesco» spiega Del Re in videoconferenza ai consiglieri. Ma dal 2021, Palazzo Vecchio vuole cambiare registro.
Il blocco è sicuro, dal 2021, con il nuovo Regolamento urbanistico (ora si chiama Piano operativo). Quindi niente alberghi in più, mentre un’altra norma dovrebbe prevedere anche limitazioni all’uso di appartamenti per affitti turisti brevi stile Airbnb (ma quella dipende anche da normative nazionali ed europee). Il blocco riguarda un perimetro importante: a Firenze ci sono 393 hotel, di cui 298 in centro. Se il 75% delle strutture sono nell’area Unesco, per quanto riguarda le camere si tratta del 67% (22.314 camere su un totale di 33.088).
L’obiettivo, per gli hotel che vorranno espandersi, è quello di obbligarli a spostarsi fuori dal centro per farlo, lasciando quindi libero l’immobile che potrà essere trasformato, come funzione, solo in appartamenti per residenza o in uffici. L’obiettivo di riportare funzioni «vive», non legate al turismo, è quello dichiarato dall’assessore Del Re. Quanti se ne andranno, però, è incerto: anche perché per molti mesi, se non anni, la capacità ricettiva di Firenze dovrebbe essere maggiore della domanda di turisti dall’Italia e, quando torneranno, dall’estero.
Se per il resort di Costa San Giorgio l’unica incertezza è quella dell’eventuale teleferica a cremagliera (che sarà sottoposta ad uno studio di fattibilità), per San Gallo è stata adottata una variante che prevede un mix di funzioni: residenza, ricettività, negozi, ma anche una foresteria per l’Alta scuola di governo trasnazionale dell’Istituto universitario europeo. C’è una «tolleranza» del 20% tra le varie superfici: la Commissione urbanistica ha raccomandato che venga traslata «dalla destinazione turistico-ricettiva ad una destinazione di tipo direzionale e/o residenziale» ricorda il presidente Renzo Pampaloni (Pd). Contrario a San Giorgio Alessandro Draghi di FdI: «La fragilità della collina del Forte Belvedere e le peculiarità della zona non collimano con un’opera simile». «Ma il modello Firenze tutto turismo non era fallito?» incalza Sinistra Progetto Comune. |