Firenze. Tavolini in strada a quota 100. E c’è già chi apparecchia fuori Antonio Passanese - Marzio Fatucchi Corriere Fiorentino 2/6/2020
Firenze, da ieri il via all’ampliamento esterno dei locali. C’è un progetto anche per piazza Duomo
Sono già 100 le domande arrivate ieri a Palazzo Vecchio per mettere tavolini esterni per bar e ristoranti tutta la città. E la maggior parte delle richieste arriva dalla periferia, anche perché molte di quelle che riguardano l’area Unesco devono essere autorizzate dal Comune, e in alcuni casi dalla Prefettura, visto che riguardano progetti unitari e pedonalizzazioni. Tra le proposte che saranno valutate giovedì, nella prima seduta della task force prevista dal disciplinare approvato lunedì della scorsa settimana — e di cui fanno parte gli uffici Mobilità, Sviluppo economico, Ambiente e la polizia municipale— c’è anche quella che arriva dagli esercizi commerciali di piazza Duomo (lato via del Proconsolo). Vorrebbero utilizzare l’area pedonale alle spalle della cattedrale per una sorta di punto ristoro non invasivo, ma che permetta loro di rimanere aperti e di ricevere i clienti all’esterno dei locali: «All’interno nessuno vuole stare. Uno spazio in piazza ci consentirebbe di lavorare e di non chiudere definitivamente le nostre attività», dicono.
Chi ha ricevuto il disco verde da parte dell’amministrazione (o non ne aveva bisogno) già da ieri a pranzo ha iniziato ad apparecchiare davanti ai propri bar e ristoranti. È il caso di Benvenuto in via dei Neri, della Chianineria di via dei Cerchi, del Santo Bevitore di via di Santo Spirito, ma anche della storica trattoria da Zazà di piazza del Mercato Centrale, prima del lockdown meta prediletta di turisti e fiorentini. «Non appena i nostri dipendenti hanno attrezzato l’esterno, è subito arrivata una pattuglia di vigili per i controlli, ma era tutto in regola — racconta Stefano Bondi, il titolare — L’idea del Comune è ottima ma purtroppo noi, rispetto allo scorso anno, siamo al 7% del fatturato: abbiamo perso il 93% dei ricavi. Lavoriamo con 12 persone contro le 110 dello scorso anno».
Bondi, soddisfatto per il successo di ieri, ha voluto ridurre il menù che ora (per evitare inutili sprechi) prevede solo piatti del giorno, espressi: «Avevamo voglia di ripartire e questo è il modo giusto» conclude il titolare di Zazà. Persino lo chef stellato Marco Stabile, con un altro ristoratore di via Lambertesca, ha presentato un progetto unitario per i tavolini: «Tre tavolini sui marciapiedi non ci danno un beneficio ma sono un problema: la nostra idea è avere tavoli in strada distanziati anche con piante, tra cui gli ulivi, chiudendo dal vicolo del Pesce fino all’ultimo tratto di via dei Georgofili — spiega Stabile — Il nostro progetto è decoroso, vogliamo che la città sia bella. Abbiamo creato tre menù degustazione, di cui uno dedicato al nostro territorio per far riassaporare i sapori della Toscana. Ma tra dieci giorni sarà possibile anche acquistare un menù di piatti stellati da passeggio, per chi non vorrà sedersi ai tavoli».
|