Firenze. Nardella-Del Re, il giorno dell’ira contro il ricorso di Italia Nostra Mauro Bonciani Corriere Fiorentino 13/6/2020
«Sulle regole edilizie sconcertante la mossa, arrivata dopo il servizio di Report»
Per Italia Nostra il ricorso era inevitabile, per Palazzo Vecchio e la maggioranza di centro sinistra, la mossa dell’associazione rischia di bloccare economia e sviluppo.
Lo scontro è stato aperto dal ricorso al Consiglio di Stato, dopo che il Tar aveva detto no agli ambientalisti, contro il regolamento urbanistico del Comune di Firenze che permette ristrutturazioni limitate anche in aree sottoposte a vincoli, come tutto il centro storico e gli edifici ottocenteschi nel territorio comunale. Una mossa arrivata nonostante le «prove di pace» di fine anno sul tema tra amministrazione, associazione ed ordini professionali. Italia Nostra chiede anche la sospensiva del regolamento.
«Dopo che il Comune ha ottenuto un anno di proroga del regolamento, impedendo così ai vincoli di scattare in questi giorni, e dopo che le promesse di novembre su un ripensamento delle norme sono rimaste lettera morta — afferma Leonardo Rombai, presidente di Italia Nostra Firenze — il ricorso era necessario. Anche perché i sindaci vogliono poteri commissariali. Un atto dovuto, anche se sofferto perché sappiamo bene le difficoltà attuali».
Duro con Italia Nostra il sindaco, che attacca anche la trasmissione Report per il suo servizio Tv su «Firenze in svendita» che non ha riportato le posizioni del Comune e Palazzo Vecchio ha sottolineato che il percorso di partecipazione sul nuovo piano è slittata o a settembre solo a causa del Covid. «Siamo sconcertati dal nuovo ricorso di Italia Nostra — affermano il sindaco Nardella e l’assessore all’urbanistica, Cecilia Del Re — notificato peraltro all’indomani del servizio di Report, che viene citato dagli esponenti di Italia Nostra come ragione che ulteriormente giustificherebbe la loro azione. Siamo convinti che la variante impugnata, come riconosciuto per ben due volte dal Tar Toscana, abbia come fine proprio quello della tutela del patrimonio edilizio storico».
«Prendiamo dunque atto che Italia Nostra invece di partecipare insieme ai cittadini e agli ordini — aggiungono — a questo percorso, ha deciso ancora di ricorrere ai tribunali, continuando a mischiare temi come quello delle locazioni turistiche che con questa variante non hanno nulla a che fare. Il momento in cui arriva questo atto mostra l’assoluta lontananza dalla nostra città e il solo interesse al protagonismo».
D’accordo con Nardella il Pd — «non si riconosce il percorso fatto dal Comune» — e Iacopo Cellai, capogruppo in Consiglio comunale di Forza Italia sottolinea: «I professionisti del No colpiscono ancora e vogliono bloccare lo sviluppo della città». Mentre il Consiglio di Stato deciderà sulla sospensiva a fine luglio.
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