Riapre sabato il Museo della Scala. E domenica si festeggia la Musica Giuseppina Manin Corriere della Sera - Milano 18/6/2020
Cinque artisti si alterneranno al prezioso pianoforte di Liszt
Il primo pezzo della Scala riapre sabato. Dopo quattro mesi di chiusura forzata, il Museo Teatrale schiude di nuovo le sue porte al pubblico. «Porte laterali, ma le porte della storia della Scala», ricorda Donatella Brunazzi, direttrice operativa. Scrigno di tesori dell’arte lirica, il suo fascino sta nella dimensione privata, di salotto ottocentesco, perfetta per esaltare quadri e strumenti, ma penalizzante in tempi di distanze obbligatorie. I 250 mila visitatori dell’anno sono un ricordo e una speranza. «Per il momento — avvisa Brunazzi — gli ingressi saranno contingentati, 30 persone per volta su prenotazione. Ma l’importante è che si riapra». E che la musica torni a scorrere dal vivo. Domenica, Festa della Musica, non solo la visita al Museo sarà gratuita (per iscriversi www.museoscala.org) ma alle 11, collegandosi sulla pagina Facebook del Museo, su Facebook e YouTube della Scala o durante lo Speciale di Classica HD, si potrà ascoltare il concerto ideato intorno a uno dei pezzi più rari del Museo, il pianoforte di Franz Liszt. Uno Steinway gran coda dall’interno dorato che ha radunato cinque musicisti: la soprano Eleonora Buratto e il basso Andrea Mastroni accompagnati dal maestro James Vaughan. E poi il pianista e compositore Orazio Sciortino, il pianista e direttore d’orchestra Michele Gamba. Riuniti dalla magia di uno strumento dall’anima antica e tormentata. Un mese prima di morire Liszt lo donò alla nipote Daniela von Bulow, figlia di Cosima, figlia illegittima di Liszt. Nel 1910 Daniela si trasferì con il marito a Villa Cargnacco di Gardone Riviera, poi requisita dai fascisti e data a D’Annunzio che ne fece il Vittoriale degli italiani. Solo alla morte del Vate il piano tornò ai von Bulow, che lo donarono alla Scala |