«Città della Scienza riparteIn fumo un milione e mezzo» Carlo Franco Corriere della Sera - Campania 18/6/2020
Riccardo Villari, presidente di Città della Scienza: «Riapriremo Corporea e Planetario, il lockdown ci è costato un milione e mezzo di perdite».
Il presidente: restiamo in piedi e riapriamo Corporea e Planetario
La clausura è terminata? Cento giorni di isolamento sono tanti, presidente Villari, Città della Scienza deve recuperare un ruolo attivo e, soprattutto, la sua vocazione che si è notevolmente appannata.
«Sui nostri conti il lockdown ha avuto un effetto devastante perché vendiamo sapere e cultura, tutta roba che in questo periodo è stata messa da parte».
Quando riaprirete i due Musei principali?
«A giorni, a ore anzi. Il Planetario e Corporea riapriranno insieme, all’inizio forse per due giorni a settimana ma da settembre torneranno a pieno ritmo, e speriamo di salvare anche una parte della stagione congressuale estiva. La botta è stata tremenda, forse all’esterno non tutti lo hanno percepito».
Danno emergente e lucro cessante, come si dice.
«Proprio così. Il Covid ci ha fatto perdere un milione e mezzo di euro, abbiamo tentato di restare in piedi almeno virtualmente ma in realtà siamo usciti dai radar. Il danno emergente è stato ugualmente forte perché abbiamo perduto il rapporto con gli studenti e con i centri culturali: sarà difficile recuperarli subito, ma in autunno ci lasceremo alle spalle questo incubo».
Un ko degno del miglior Tyson. Come uscirete dall’angolo?
«Recuperando il nostro ruolo, meglio cambiandolo».
Cosa vuole dire, questo ha tutta l’aria di un messaggio. Inviato a chi?
«A nessuno in particolare, ma quasi a tutti ma non alla Regione e alla Federico II che ci hanno sempre sostenuto».
Continuiamo a non capire.
«Comincia la nostra Fase2. Città della Scienza deve migliorare il suo rapporto con il territorio flegreo e i risultati sono incoraggianti. Stiamo cambiando anche noi. Da qualche mese, ad esempio, ospitiamo al nostro interno la sede all’associazione Iamm’ assieme alla quale fanno capo 28 gruppi di lavoro e alcune Fondazioni. Lavoreremo in sinergia e appoggeremo il loro progetto sul pontile Nord che ci sembra idoneo. Ci muoviamo, insomma, stiamo abbattendo anche i vecchi steccati che hanno segnato la nostra presenza a Bagnoli».
Città della Scienza non ha mai sentito l’orgoglio bagnolese: è vero e tornare sui propri passi è saggio e importante.
«Non è tempo di analisi sociologiche, la nostra preoccupazione oggi è recuperare tutte le risorse e il territorio, sotto questo aspetto, è fondamentale».
E poi?
«Poi c’è tanto altro, ma per ora concentriamoci sulla vendita dell’incubatore che ci darà le risorse necessarie per il progetto complessivo. Anche in questo caso navighiamo di conserva con Regione e Università Federico II e la trattativa si concluderà certamente entro l’estate. Il 1 luglio incontrerò il Ministro Manfredi e credo che affronteremo anche un altro aspetto che ci sta molto a cuore: il rapporto con il Polo di San Giovanni che è destinato ad avere un ruolo sempre più decisivo».
Fare rete, insomma, è il nuovo hastag di Città della Scienza.
«Proprio così, oggi le cose sono ancora confuse e comprendo le preoccupazioni dei lavoratori, ma bisogna partire da un dato imprescindibile: cinque mesi fa, quando mi sono insediato avevamo venti milioni circa di debiti e il primo dovere è recuperare. Qualcosa abbiamo fatto, ora dobbiamo trasformare la sciagura in opportunità».
Senza abbassare il livello culturale del marchio.
«Città della Scienza conserva intatte le sue straordinarie potenzialità culturali e l’altissimo livello della ricerca che si pratica nei nostri laboratori, ma in ogni attività il ritorno economico è fondamentale».
Un’ultima domanda, presidente Villari: qual è il progetto che più le sta a cuore?
«Quello di cui non abbiamo parlato: il Museo diffuso che è caro al presidente Silvestrini: mi affascina, vorrei realizzarlo».
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