Lucca discute sui beni culturali nel post Covid Damiano Fedeli Corriere della Sera 25/7/2020
Ci sarà spazio per la cultura nel grande fondo per la ripresa appena approvato dal Consiglio europeo? È possibile far avanzare di pari passo servizi culturali e sanitari così da favorire condizioni di salute e benessere tramite la partecipazione culturale? Sono alcune delle questioni al centro dell’edizione 2020 di LuBeC, Lucca Beni Culturali (nella foto il logo), l’appuntamento dedicato al confronto e allo sviluppo del settore, giunto alla sedicesima edizione e in programma nei giorni 8 e 9 ottobre al Real Collegio della città toscana. Il tema che è stato scelto per quest’anno è Ripartiamo con la cultura, ripartiamo per la cultura: la due giorni diretta da Francesca Velani si incentrerà, così, sulla conoscenza come motore per risollevarsi nel post Covid-19.
Proprio per questo, gli organizzatori — la fondazione di ricerca Promo Pa — hanno deciso di tenere la manifestazione in presenza, con sessioni plenarie e un programma di 25 fra laboratori e convegni: iscrizioni aperte sul www.lubec.it. Agli eventi lucchesi, per ampliare la platea, si affiancheranno la trasmissione dei lavori in streaming e una serie di webinar interattivi.
«Con i cambiamenti che la pandemia ha portato, la cultura va messa al centro, non solo come accrescimento personale, ma anche come collante per le comunità», sottolinea Gaetano Scognamiglio, presidente della fondazione Promo Pa. «Cercheremo di capire quali sono le prospettive anche per le imprese creative come motore di ripartenza. LuBeC da 16 anni si è affermata come vetrina dell’innovazione culturale, anticipando ad esempio il dibattito sulla valorizzazione del nostro patrimonio».
In che misura la cultura potrà incidere nel dopo coronavirus sarà il leitmotiv di quest’anno. Si parlerà, appunto, di scenari globali nella discussione intitolata Next Generation Eu e Agenda 2030 per la sostenibilità. Quali prospettive per la cultura nel piano di riforme post Covid-19. Ma si approfondirà anche il contributo dei territori alle tendenze globali nel focus dedicato a Cultura e benessere: nuova alleanza per i territori resilienti. «Affronteremo — prosegue Scognamiglio — le prospettive culturali dei grandi programmi internazionali, come il fondo europeo per la ripresa e il programma dell’Onu sulla sostenibilità nel prossimo decennio. E parleremo di cultura e salute: anche l’Istat ha introdotto da qualche anno l’indicatore Bes per valutare il benessere complessivo di una società, al di là del Pil».
A Lucca si discuterà anche di collaborazione virtuosa fra pubblico e privato, e dell’attualissima questione della fruizione in remoto del patrimonio artistico. E, ancora, di innovazione nei musei, riforma del codice dello spettacolo, ruolo del volontariato nei beni culturali, valorizzazione della cultura mediterranea.
Durante la due giorni sarà consegnato il riconoscimento LuBeC 2020, assegnato a una personalità che si è distinta nel settore beni culturali. E si terrà la premiazione del concorso 2019-20 per il più amato fra i progetti sostenuti tramite il meccanismo dell’Art bonus del ministero dei Beni culturali, riconoscimento organizzato in collaborazione con Ales spa. Ci sarà poi il consueto spazio per la presentazione di strumenti tecnologici per il settore da parte di imprese e amministrazioni. Fra i sostenitori di LuBeC, il Ministero per i Beni culturali, la Regione Toscana, enti locali e imprese lucchesi. |