Roma. Monumenti e parchi. Sponsor per tutelarli Maria Rosaria Spadaccino Corriere della Sera - Roma 28/7/2020
Si comincerà da Villa Borghese. Ma poi la «cura» raggiungerà siti archeologici, ville, monumenti e piazze che necessitano di interventi di restauro e valorizzazione.
A questo punta il protocollo d’intesa tra Campidoglio e Unindustria (che raggruppa le aziende del sistema Confindustria di Roma, Frosinone, Rieti, Viterbo, Latina), in base al quale l’associazione degli industriali farà da «cerniera» tra le imprese e l’amministrazione. Promuovendo per due anni, tanto dura l’accordo, atti di mecenatismo e di sponsorizzazione tra gli iscritti a favore dei beni del Campidoglio attraverso una «procedura trasparente», che terrà conto dell’elenco stilato dalla Sovrintendenza dei siti e dei monumenti più bisognosi di fondi.
«Roma ha un patrimonio immenso, uno dei piu grandi del mondo: il centro storico, sito Unesco dal 1980, ha una superficie di 1.469 ettari su cui sono concentrate la maggior parte delle preesistenze», spiega la sindaca Virginia Raggi . «La loro conservazione richiede una cura incessante e un grande sforzo». E poi precisa: «Non tutti i beni sono di Roma Capitale, ci sono altri enti, come il Mibact che contribuisce, ma ci rendiamo conto che sono necessari ulteriori sforzi per manutenere un patrimonio così imponente. Avere Unindustria al nostro fianco ci fa capire quanto sia fondamentale poter camminare insieme. Con questo protocollo potremo dare una svolta al nostro patrimonio che aspetta essere di valorizzato».
Gli imprenditori e le imprese che decideranno di sostenere il patrimonio culturale capitolino non avranno direttamente «alcuna contropartita di natura economica, ma la possibilità di pubblicizzare nomi, loghi e marchi», in base alla delibera di Giunta del 25 ottobre 2019. Tutti gli interventi verranno attuati e scelti dalla Sovrintendenza capitolina ai Beni culturali. «Quello che serve al patrimonio è largamente al di là delle capacità di un qualsiasi bilancio», sottolinea il vicesindaco Luca Bergamo. «Dunque, è importantissimo che nascano meccanismi di questa natura, basati su un senso di appartenenza al territorio e la consapevolezza che la natura della città la destina a essere luogo di produzione di cultura e conoscenza». Poi Bergamo offre dei numeri per chiarire l’impegno del Campidoglio. «Roma Capitale investe il 2,4% del proprio bilancio nel settore - spiega -, mentre lo Stato sta largamente al di sotto dell’1%. Noi spendiamo circa 111 milioni, un dato che quest’anno abbiamo mantenuto interamente e Roma in questo momento ha l’offerta culturale più ricca d’Italia e di molte città del mondo».
Per Giampaolo Letta, vicepresidente di Unindustria: «Investire in cultura non è solo un dovere civico, ma è anche un ritorno commerciale di posizionamento e comunicazione». Tra le diverse modalità di intervento, c’è l’uso dell’Art bonus, ma anche la sponsorizzazione tradizionale e tecnica.
«La ricchezza di Roma ci inorgoglisce e alimenta il settore del turismo, che nel Lazio contribuisce per il 13% alla creazione del Pil, ma è anche tra quelli più colpiti e messi alla prova dalla crisi generata dall’emergenza sanitaria», osserva Filippo Tortoriello, presidente di Unindustria. «Le nostre imprese sono pronte a fare la loro parte per sostenere la grande bellezza della città. La cura di tale patrimonio non può essere demandata solo alla pubblica amministrazione ma serve anche lo sforzo dei privati». |