Firenze. Centro sportivo, si torna al tavolo. Scintille tra Commisso e Pessina Ernesto Poesio, Marzio Fatucchi Corriere Fiorentino - 29/7/2020
«Ci vuole tutela, vanno trovate soluzioni migliori». «Sarà il centro sportivo più bello d’Italia e forse d’Europa ma se non ci saranno passi avanti nella riunione (oggi ndr ) sceglierò quali azioni intraprendere». Il centro sportivo della Fiorentina a Bagno a Ripoli fa vivere i tifosi (e gli interessati) su un’altalena di emozioni. Prima il rinvio del via libera per il progetto di Rocco Commisso a Bagno a Ripoli, a causa di nuove osservazioni da parte della sovrintendenza che hanno portato non poca amarezza al patron viola. Poi, il giorno successivo, frasi rassicuranti da tutti i soggetti (compreso il soprintendente Andrea Pessina e il Dg viola Joe Barone, «va tutto bene). Ieri, un botta e risposta tra Pessina e Commisso.
Il primo ha voluto «fare chiarezza» sui motivi per cui ha chiesto approfondimenti, e conclude con una frase che sembrava, nonostante i nuovi paletti, di apertura: la soprintendenza deve puntare alla «tutela del paesaggio, quale bene primario d’interesse pubblico, ma allo stesso tempo contribuire a raggiungere la migliore integrazione dell’opera progettata con il delicato contesto paesaggistico». Commisso allora risponde e prima si lancia nell’augurio che l’incontro tecnico di oggi a Bagno a Ripoli, con tutti gli enti interessati, «sia produttivo e che tracci un percorso chiaro e netto per la costruzione di quello che non solo è il primo centro di proprietà della storia della Fiorentina». Poi però conclude con quello che in tanti, non solo tra i tifosi, leggono come un ultimatum: «Se non vi saranno passi avanti per la Fiorentina in questa riunione, diramerò un altro comunicato alla Famiglia Viola dichiarando quali saranno le azioni che intraprenderò non solo a riguardo del Centro Sportivo ma anche in merito alla realizzazione di un possibile stadio a Campo di Marte».
Insomma il tono appare perentorio anche se dalla Fiorentina si sottolinea come il comunicato sia teso esclusivamente a portare avanti il progetto nel più breve tempo possibile. Anzi il club ribadisce come Bagno a Ripoli sia stata scelta proprio per la sua bellezza, anche se quel luogo era «in stato abbandono da anni» come ricorda Rocco nel suo comunicato.
Ma l’irritazione resta. In casa viola ci si chiede perché dopo mesi di lavoro e dopo aver già incassato tutti i permessi, il 20 luglio la soprintendenza sia uscita con osservazioni che tornano a rendere incerto il progetto. Una sorta di «invasione di campo» (per esempio quando la soprintendenza interviene sul numero dei campi e sulle nuove fabbricazioni) su questioni che invece spettano a Comune e Regione (e che sono state già definite in una conferenza di copianificazione). Il messaggio viola insomma è chiaro: diteci una volta per tutte cosa possiamo fare, subito.
L’incontro di oggi dunque dovrà cercare di trovate una mediazione tra il «fast, fast, fast» di Commisso sul modello americano e gli iter obbligatori (con molti interlocutori) previsti dalle legge italiane. «È normale dialettica tra istituzioni», aveva detto Pessina il primo giorno. E lo aveva ripetuto anche l’architetto e progettista del centro sportivo, Marco Casamonti al proprio staff. Proprio ciò a cui il grande cerimoniere del tavolo di oggi, il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini, cercherà di riportare la discussione: «C’è la volontà — spiega — da tutte le parti di portare in fondo il progetto. E il Comune di Bagno a Ripoli ha grande disponibilità a sistemarlo, perché per primo vuole tutelare il territorio: il paesaggio è la prima ricchezza di Bagno a Ripoli, come per la Fiorentina che ha scelto per questo motivo il nostro territorio. Ci vorrà un mesetto di lavoro, ci vorranno più riunioni ma troveremo una strada comune». Quindi nessuno si aspetti decisioni draconiane oggi: «Oggi non si decide nulla, i tecnici confrontano le osservazioni e le possibili soluzioni e si avvia il lavoro» spiega lo stesso Pessina. È il lavoro preparatorio per il vero appuntamento, la prossima Conferenza paesaggistica, in cui arriveranno le controproposte e tutti daranno o meno il proprio assenso. O ci saranno altre osservazioni? |