Portofino. Divo Martino, il restauro è finito e il campanile torna a splendere Rossella Galeotti Secolo XIX, 14/08/2020
Ripristinate le decorazioni originarie sulla sommità, domenica l'inaugurazione
Portofino – «Miscere utile dulci», «Unire l'utile al dilettevole». L'arciprete, don Alessandro Giosso, l'ha scelta, in latino, come frase-chiave del manifesto che annuncia l'inaugurazione, domenica 16, a mezzogiorno, del restauro delle decorazioni originarie sul tetto del campanile del Divo Martino.
Un evento storico, che don Giosso condividerà con i portofinesi e con i professionisti cui si deve l'intervento: per la Soprintendenza l'architetto Caterina Gardella e il funzionario Paola Parodi; relazioni di Roberto Spinetto, architetto, Federica Bruschi, restauratrice, e del professor Luigi Soroldoni, docente di Diagnostica chimica per i Beni culturali. Un passo indietro. Il 29 dicembre 2018 una parte di intonaco cade dalle bifore sulla 227. Don Giosso racconta di un primo intervento urgente di messa in sicurezza e della decisione di far restaurare subito il campanile. «Gli intonaci erano in pessimo stato anche per le condizioni ambientali e meteorologiche, principalmente per il salino», spiega la restauratrice, Federica Bruschi.
L'intervento precedente negli anni Ottanta, quando, dice Bruschi, «era stato modificato l'impianto decorativo per riproporre elementi in stile moresco ispirati a frammenti rinvenuti sulla zona centrale del campanile che, sebbene raffinatissimi, appartenevano, si presume, a un'epoca in cui la struttura era una torre molto più bassa». Lo stile moresco «destava perplessità e si fa strada l'idea di ripristinare la decorazione precedente». L'ok arriva dopo una serie di consultazioni con don Alessandro, Soprintendenza, direzione lavori, impresa esecutrice, la Delucchi Costruzioni, e la restauratrice. Viene ascoltata anche la fabbriceria, «che mostra di rimpiangere il vecchio schema». Così, grazie a indagini sulle tracce esistenti e ricerche da parte della Soprintendenza e di don Giosso - il parroco ha messo a disposizione il progetto originale degli anni Trenta dell'architetto Filippo Rovelli - e la collaborazione della onlus Beni Culturali Monte di Portofino, il restauro viene realizzato sul modello dell'impianto decorativo in auge dal 1700 agli anni Ottanta.
Un recupero "rivoluzionario", con il passaggio dallo stile neo-moresco, voluto dalla Soprintendenza negli anni Ottanta ma in contrasto con la facciata neo-romanica della chiesa, a quello attuale, "tipicamente ligure". «Renzo Piano ha scritto che una città è il riflesso di molte storie - dice don Giosso – Adesso lo skyline più fotografato della Liguria si distingue per un campanile che rivive la sua bellezza originaria, richiamo a una storia che, ancora oggi, interroga e chiede di diventare parte della vita di ogni uomo, elevandolo da turista a pellegrino della "Grande Bellezza"». Aggiunge: «Non ci fermiamo. Inizieremo, a breve, a pianificare il restauro della cupola lato Sud». https://www.ilsecoloxix.it/levante/2020/08/14/news/divo-martino-il-restauro-e-finito-e-il-campanile-torna-a-splendere-1.39193490
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