Roccalbegna (Grosseto). Mura della discordia «Tra un mese l’inaugurazione». E poi tutto è crollato Jori Diego Cherubini Corriere Fiorentino - 22/8/2020
Sarà perché le difficoltà uniscono, a Cana, il giorno dopo il crollo delle antiche mura, il clima sembra disteso, quasi di raccoglimento e riflessione. I bambini hanno ripreso a giocare a pallone, i vecchi a parlare seduti nelle loro panchine. Poteva essere una tragedia. E tutti, al circolo Arci o di fronte all’antica chiesa, parlano di miracolo. Il sindaco Massimo Galli è stato uno dei primi a intervenire sul posto: «Era prevista l’inaugurazione il 15 settembre — spiega — dopo anni di lavori stavamo finalmente per mettere l’ultima pietra, invece è crollato tutto, assurdo».
L’ultimo sopralluogo da parte dei vigili del fuoco, risalente al 2018, evidenziava diverse criticità: «Immediatamente — riprende il sindaco - abbiamo dato il via agli interventi di consolidamento con un progetto da 240 mila euro, provenienti dalla Regione, e i lavori, dopo l’iter iniziale, sono partiti lo scorso gennaio». In molti, oggi, si domandano le cause del crollo: «Probabilmente è stato determinato dalla consistenza muraria di scarso pregio, che tendeva a sgretolarsi, e dalla mancanza di fondamenta, in ogni caso sono in corso gli accertamenti». I lavori di consolidamento consistevano nel fissare «micropali» con gettate di cemento e tiranti, in modo da consolidare la struttura originaria.
Oggi l’urgenza riguarda la sicurezza: «Abbiamo delimitato la zona, ora inaccessibile, e provveduto a posare dei grandi teli di plastica nella zona così da contenere ulteriori crolli. Inoltre — spiega il sindaco — stiamo effettuato una variante al progetto iniziale che adesso prevede un rivestimento in pietra; spero di riuscire a ripristinare tutto il prima possibile, burocrazia permettendo». Si parla dell’apertura di un’inchiesta: «Mi auguro di no — conclude il sindaco — perché in caso di sequestro i tempi per la sistemazione sarebbero davvero lunghi».
In totale sono sei le abitazioni rese inagibili, seconde case usate durante le vacanze, e chi abitava lì è stato ospitato dagli abitanti di Cana. Tra questi c’è Federico: «Entrambi i miei figli — racconta — stavano giocando nella cinta muraria pochi minuti prima del crollo, per fortuna, visto che facevano rumore, sono stati invitati ad allontanarsi da un vicino... Probabilmente gli ha salvato la vita, a loro e all’altro bimbo che si trovava lì».
Le testimonianze sono tutte convergenti: «Prima è franata la parte in basso, e le rocce, non avendo appoggio, a loro volta sono scivolate verso le abitazioni, mentre la pavimentazione ha retto per qualche minuto poi è collassata; per gli operai, che fino a pochi minuti prima stavano lavorando a ridosso, non ci sarebbe stato scampo, poteva essere una tragedia». La porzione muraria venuta giù, costruita dagli Aldobrandeschi nel Duecento, sosteneva parte di via Roma, strada panoramica amata dai turisti, che, girando intorno alle case, improvvisamente vedevano spalancarsi la valle sottostante e il Tirreno. |