Siracusa. Il “Seppellimento di Santa Lucia" di Caravaggio, ha lasciato Siracusa per il Mart di Rovereto. Polemiche finite? QA editoria, 11/09/2020
Ha lasciato ieri la sua sede, la chiesa di Santa Lucia alla Badia a Siracusa, alla volta all'Istituto centrale per il restauro di Roma per un intervento di restauro e raggiungere poi il Mart di Rovereto per una mostra dedicata a Caravaggio e ai contemporanei, a cura di Vittorio Sgarbi. Dovrebbero terminare così le accese discussioni tra i favorevoli ed i contrari al “viaggio” fuori Siracusa del dipinto “Seppellimento di Santa Lucia" di Caravaggio. La grande tela dovrebbe rientrare a Siracusa a gennaio. Secondo la Soprintendente ai Beni culturali di Siracusa, Irene Donatella Aprile, durante un’intervista rilasciata dopo la partenza del quadro, l’opera rientrerà a dicembre, in tempo per i festeggiamenti della Santa, in base agli accordi presi nell’incontro in Prefettura, al quale era presente anche il sindaco Francesco Italia. In attesa del rientro del quadro, sono previsti alcuni interventi nella chiesa di Santa Lucia alla Badia per accogliere nuovamente l’opera in totale sicurezza.
Nonostante la partenza non sono mancate le dichiarazioni contrarie al prestito. "Sconcertati, prendiamo atto che, ancora una volta in Sicilia prevalgono - sul nomos, sulla ragione, sulla cultura, sul prevalente sentimento collettivo di una città - le forze di un potere sordo e ambiguo. Un potere incapace di tutelare-valorizzare lo straordinario e delicato patrimonio storico e artistico dell'Isola". Così Leandro Janni, presidente di Italia Nostra. Gli fa eco Giovanni Cafeo, parlamentare regionale di Italia Viva e Segretario della III Commissione ARS Attività Produttive.“Questa mattina, in un clima di mestizia unito ad una buona dose di indifferenza generale, il nostro Caravaggio ha abbandonato la sede di Santa Lucia alla Badia per intraprendere un viaggio della speranza tra Roma e Rovereto…la speranza è ovviamente quella che ritorni nel più breve tempo possibile”. Diversa la posizione della Soprintendente Irene Donatella Aprile: “Questa polemica l’ho trovata eccessiva, anche nei toni. È stata una pagina triste questa dell’opposizione al Caravaggio e le spiego il perché: un siracusano dev’essere fiero e orgoglioso che un suo quadro venga ammirato in un museo importante come il Mart di Rovereto o in un’altra sede che non sia la sua città. Oggi assistiamo a mostre ed eventi al Quirinale e agli Uffizi dove gli scambi di opere d’arte di altissimo pregio sono all’ordine del giorno. Un quadro nostro e vostro che venga ammirato in un’altra sede io lo trovo un fattore positivo. Il grande dubbio mosso su una presunta dietrologia e l’accanimento del No sono aspetti che non capisco. Credo che ci sia stato un grande pregiudizio nei confronti del curatore della mostra, Vittorio Sgarbi. Ad oggi non si può immaginare un mondo con le barriere, non si può pensare sempre e solo alla stasi, bisogna pensare a un mondo aperto e al confronto continuo”.
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