Campania. Monte Echia, nuovo skyline. Lite sul torrino dell’ascensore Fabrizio Geremicca Corriere del Mezzogiorno - Campania 29/11/2020
«Il box terminale dell’ascensore che svetta a Monte Echia è ben più alto rispetto al progetto che era stato modificato sulla base dei suggerimenti proposti all’epoca dal comitato Monte Echia. Nell’ordine di un metro. L’ennesimo oltraggio in una storia sbagliata sin dall’inizio perché in un posto come quello si sarebbe dovuto optare per una diversa soluzione. Si sarebbe dovuta affossare la cabina e poi realizzare una rampa che avrebbe portato in superficie. Come l’ascensore che collega via Acton al Plebiscito».
Antonio Pariante, il fondatore del comitato Portosalvo, accende di nuovo i riflettori sul cantiere del Monte Echia e lancia un appello al Soprintendente Luigi La Rocca: «È certamente vero che il progetto è stato approvato prima di lui, ma ha tutti gli strumenti per intervenire ai sensi del codice Urbani. Si attivi ed in autotutela pretenda che quello sconcio sia cancellato dalla visuale dei napoletani e dei turisti che frequenteranno un luogo carico di storia e bellezza come il Monte Echia». Incalza Giulio Pane, architetto e storco dell’architettura: «Avevamo redatto un documento nel quale si diceva di tagliare quel torrino di una certa misura, ma c’è stata una sostanziale sordità del progettista nei confronti delle nostre istanze. Eppure erano richieste sensate e motivate dalla volontà di preservare un sito nel quale insistono nicchie riferibili quantomeno ad una villa romana e che alle spalle ha anche interessanti tracce della stratificazione geologica delle varie eruzioni del Vesuvio. Se poi le nostre richieste non potevano essere attuate perché la normativa prevede tre metri di extra corsa per gli ascensori per esigenze di manutenzione, si sarebbe dovuto rivedere il progetto e magari adottare una soluzione analoga a quella dell’elevatore tra via Acton e via Cesario Console, con la cabina infossata».
Luigi La Rocca, il sovrintendente, nega però che si siano scostamenti significativi tra il progetto e quanto realizzato. «Abbiamo chiesto verifiche – dice - che dovranno esserci comunicate formalmente dal responsabile del procedimento e dal direttore dei lavori, ma dagli elementi raccolti finora non risultano difformità nell’altezza del torrino tra quanto progettato e quanto realizzato. Sul torrino posso avere una mia opinione personale, ma non mi esprimo perché c’è una continuità amministrativa nella Soprintendenza e ciò che conta è che il progetto sia stato approvato. Certamente come in ogni opera che sta su una terrazza panoramica un impatto ci sta, ma vediamolo alla fine, quando l’area sarà sistemata e fruita». |