Napoli. Floridiana, manca il personale. I cancelli del parco ancora chiusi Fabrizio Geremicca Corriere del Mezzogiorno - Campania 15/12/2020
Si erano dati appuntamento alle otto per proseguire nella protesta contro la chiusura delle scuole. Circa 15 ragazze e ragazzi no dad, in gran parte del liceo Vico, avrebbero voluto collegarsi con i loro professori tramite computer dal parco della Floridiana. Non avevano preventivato, però, che l’area verde di via Cimarosa sarebbe rimasta chiusa anche ieri. Senza preavviso e senza che all’ingresso fosse almeno esposto un cartello informativo.
Gli studenti, dunque, sono rimasti fuori e si sono adattati a seguire la lezione all’esterno del parco. Come loro non sono potuti entrare nemmeno ieri anziani, genitori con bambini e tutti coloro i quali avrebbero voluto approfittare della mite giornata di sole per una passeggiata nell’unico viale alberato al momento utilizzabile. Marta Ragozzino, la direttrice del Polo dal quale dipendono tutti i musei della Campania, non aiuta a chiarire il giallo: «Non so, non sono a Napoli. Mercoledì 9 e giovedì 10 la Floridiana non ha aperto perché c’era allerta meteo. Venerdì 11 e sabato 12 bisognava verificare la condizione degli alberi. Domenica era aperta. Oggi non so, credo ci sia stato un altro problema (pare di reperimento del personale, ndr ), ma non mi pare giusto che ogni volta che il parco chiude se ne faccia una notizia. Noi cerchiamo di tenere aperto nonostante i musei non siano visitabili in Italia fino al 15 gennaio e penso che la Floridiana sia una cosa che sta a metà tra museo e parco, perché è formalmente legata al museo Duca di Martina. Mercoledì, comunque, dopo la consueta chiusura settimanale del martedì, la Floridiana sarà fruibile».
Gennaro Capodanno, ex presidente della circoscrizione Vomero e promotore del comitato Valori Collinari fornisce qualche informazione in più circa le ragioni per le quali ieri l’unico polmone verde del quartiere collinare è rimasto interdetto al pubblico. «Mi sono preso la briga – racconta – di contattare telefonicamente il museo Duca di Martina, chiuso a sua volta ormai da molto tempo. Uno degli impiegati ha risposto ed ha detto che il problema è nato dalla mancanza di personale. Qualcuno dei custodi, i quali di solito aprono e chiudono i cancelli del parco – non sono dipendenti del ministero - non è andato al lavoro per qualche motivo».
Ieri, dunque, la situazione era la seguente: gli impiegati trascorrevano la propria giornata lavorativa senza particolari incombenze all’interno del museo chiuso mentre non c’era anima viva che potesse spalancare la cancellata e garantire un minimo di sorveglianza almeno al varco principale del parco, quello di via Cimarosa. «Sarebbe stato opportuno – prosegue Capodanno – che con un ordine di servizio si mandasse uno degli addetti al museo ad aprire il parco. Opportuno, però, non significa possibile. Pare che le mansioni degli addetti al museo non prevedano che si possa domandare loro di aprire anche il parco e vigilare all’ingresso». Possono farlo per spirito di sevizio, dunque, ma nessuno può obbligarli.
Continuano, dunque, le peripezie del parco monumentale che proprio un anno fa chiuse per la caduta di un pino e che riaprì solo a giugno. Oggi la superficie utilizzabile dal pubblico è circa un quinto del totale. Il resto è interdetto da transenne e reti. Si attende ormai da tempo che partano finalmente gli interventi di radicale riqualificazione che saranno pagati dal ministero per i Beni Culturali con due milioni di euro. Il finanziamento fu annunciato a febbraio 2019. |