Venezia. Ca’ Farsetti cede le sue quote. Pinault rilancia Palazzo Grassi con un restyling di sei mesi Gloria Bertasi Corriere del Veneto, Venezia e Mestre 15/12/2020
Palazzo Grassi al 100 per cento francese, François Pinault ha acquistato le quote di proprietà del Casinò e ora si appresta ad avviare un restyling dell’area espositiva. Non tutti in città forse sanno che parte della società che gestisce l’edificio di San Samuele era rimasta pubblica dopo la cessione da parte della Fiat nel 2005 quando, appunto, subentrò Pinault dopo ventidue anni in capo al Lingotto. All’epoca, fu sottoscritto un contratto che lasciava al Casinò il 20 per cento di quote (confluite nella società patrimoniale Cmv) e dava la possibilità all’amministrazione di rientrare in possesso del palazzo alla cifra simbolica di mille euro dopo novantanove anni dall’atto di vendita. Ora, quella quota viene dismessa a 11 milioni di euro (nel 2011 già si parlò dell’operazione ma a 5 milioni) e il Comune rinuncia alla prelazione futura. «Si tratta di un diritto di opzione teorico - sottolinea l’assessore a Bilancio e società partecipate Michele Zuin - che non ha molto senso di essere, chissà cosa succederà tra ottantatré anni: noi viviamo nell’oggi e l’operazione che presentiamo non solo è importante ma rinnova la preziosa collaborazione tra la città di Venezia e la Pinault Collection».
Il Comune continuerà a sedere nel consiglio di amministrazione di Palazzo Grassi spa con due componenti, pur non avendone più sulla carta diritto. Di contro, Ca’ Farsetti ha formalmente coinvolto Pinault nei festeggiamenti della fondazione di Venezia. «Ne siamo veramente onorati - commenta Bruno Racine, amministratore delegato di Palazzo Grassi spa - studieremo un evento che riaprirà il Palazzo a settembre dopo il rinnovo dello spazio espositivo che permetterà una migliore conservazione delle opere». Tra aprile e agosto l’immobile sarà chiuso per i cantieri del valore di 2,5 milioni di euro e che seguono i restauri di Tadao Ando a inizi Duemila e quelli degli anni Ottanta di Gae Laurenti. «Se qualcuno aveva dubbi su Pinault, i fatti hanno dimostrato il contrario, lo ringraziamo anche per l’incredibile restauro di Punta della Dogana - continua Zuin - Oggi noi vendiamo con garanzia». Non ci sarà cioè una trasformazione alberghiera: l’arte rimane la mission del magnate francese che il 23 gennaio inaugurerà a Parigi la Bourse de Commerce per la sua collezione.
«Rafforziamo la collaborazione con Venezia nel segno della continuità - sottolinea Racine - Qui abbiamo investito negli anni 170 milioni di euro, dal 2005 abbiamo realizzato 27 mostre, accolto 3 milioni di visitatori, programmato 600 eventi nel Teatrino di Palazzo Grassi con un’attenzione particolare a tutte le categorie di pubblico: l’obiettivo adesso è sviluppare la sinergia con le altre istituzioni culturali della città, in particolare con la Fondazione dei Musei civici».
Gli 11 milioni saranno usati per «coprire la situazione debitoria di Cmv verso le banche e al Comune - conclude Zuin - purtroppo resterà poco». La vendita delle quote è stata, infine, sollecitata dal ministero dell’Economia già due anni fa: la partecipazione risultava irregolare sulla base delle disposizioni del Testo unico delle società pubbliche. |