Incendi e alluvioni i Musei civici racconteranno Venezia che si rialza dalle grandi crisi c. ga. Corriere del Veneto, Padova e Rovigo - 12/12/2020
I sindacati sono unanimi di fronte alla Fondazione dei Musei Civici: chiedono un tavolo, cui si uniscano le cooperative che operano in essi e il Comune, per mettere nero su bianco la condizione dei lavoratori.
«Sui sette milioni che arriveranno da Roma per appianare il disavanzo, quante risorse verranno destinate per recuperare la perdita di salario? – chiede Daniele Giordano, Cgil – Poi, chiediamo si acceda al fondo competenze messo a disposizione del Governo per accrescere la competenza del personale».
Cgil, Filcams e Usb sono state ascoltate ieri alla fine della sesta commissione dedicata all’audizione dei Musei civici sul tema covid. Settimana scorsa, infatti, nella prima seduta era emerso come Muve avesse investito 200mila euro in forniture «anti-covid» (anche con Covid «detector») e che a fronte di 8,84 milioni di euro di mancati introiti, 6,9 milioni sarebbero arrivati dal ristoro governativo. I consiglieri avevano chiesto delucidazioni sulla raccolta fondi da parte della Fondazione. «Vi porto come esempio Coop e Pam, che dopo l’acqua granda hanno donato rispettivamente 450mila euro per riqualificare il piano terra di Ca’ Rezzonico e 500mila euro che abbiamo destinato al Fortuny» spiega Gabriella Belli, direttrice Muve. «Siamo best performer per il Mibact per l’art bonus» aggiunge Mattia Agnetti, segretario organizzativo Muve». Poi, Belli anticipa parte dei progetti. «Nel 2021, a giugno, potremo riaprire Palazzo Fortuny non solo per mostre temporanee, ma far si che sia sede permanente. A Ca’ Rezzonico, invece, riposizioneremo bookshop caffetteria e biglietteria, mentre speriamo di avviare i lavori al secondo piano del Correr – continua Belli – Novità sono due “travelling exibitions” con Sidney e Helsinki sul tema Venezia e il mare, oltre che una con Dubai tra vetro e tessuto e, con il Grand Palais di Parigi un progetto tutto digitale».
Belli ha anche anticipato la mostra sui 1600 anni dalla fondazione della città, che racconterà Venezia che si rialza dalle crisi. «Dall’incendio del Ducale all’alluvione del ’66 – dice – Poi, continueremo la catalogazione del nostro patrimonio, ora tocca alla pittura del ‘300-‘400. Ci vorrà una decina d’anni per completarla, ma è un’operazione fondamentale: tutto questo sarà digitale». Finita la relazione, la consigliera Monica Sambo (Pd) ha accennato un intervento sull’incidenza dei fondi esterni sui bilanci, ma è stata fermata più volte dalla presidente Giorgia Pea perché «fuori dall’ordine del giorno». |