Il museo Ginori ora è a caccia di un direttore Antonio Passanese Corriere Fiorentino 16/12/2020
La Fondazione Museo Archivio Richard Ginori muove i suoi primi passi. Dopo la nomina del Consiglio di amministrazione da parte del ministro Dario Franceschini è di ieri il bando per «il conferimento dell’incarico di direttore». Che dovrà avere abilità di gestione e grande esperienza. Perché, sottolinea il presidente del Cda Tomaso Montanari, «qui c’è da fare un’opera di ricostruzione».
Ai candidati — meglio se storici dell’arte con dottorato o specializzazione — è richiesta una laurea magistrale in Architettura, Lettere, Filosofia o Conservazione dei Beni Culturali e la conoscenza della lingua inglese: «Lo stipendio è più che dignitoso — aggiunge Montanari — parliamo di 80 mila euro lordi l’anno, una cifra in linea con i parametri stabiliti dalla Regione Toscana. L’idea è nominare un professionista solido, che abbia già ricoperto l’incarico di direttore o vice direttore di un museo e che abbia una sua fisionomia ben chiara. Insomma, abbiamo voluto puntare in alto». Il direttore, che avrà un contratto a tempo determinato (l’incarico sarà valido fino al termine del mandato dell’attuale Consiglio di amministrazione salvo proroghe o rinnovi) dovrebbe prendere servizio già a marzo, mentre il museo della Manifattura di Doccia dovrebbe aprire nei prossimi due anni, e comunque al termine dei lavori che stanno interessando l’intera struttura di viale Giulio Cesare, chiusa e abbandonata da almeno cinque anni.
«Da quando sono stato nominato presidente, poco più di un mese fa, il Cda ha lavorato a tambur battente — spiega Tomaso Montanari — Ma devo ringraziare il direttore del Polo museale regionale Stefano Casciu per tutto ciò che sta facendo per permettere una veloce riapertura del museo».
Con questo bando, che scadrà il 15 gennaio, «abbiamo voluto lanciare un messaggio forte: che il Museo Ginori sta tornando. Credo si tratti di un passo fondamentale». Sarà una commissione di valutazione, presieduta dallo stesso Montanari, a presentare al Cda una rosa di papabili; poi nel giro di poche settimane si dovrebbe arrivare alla nomina definitiva. Il bando prevede un colloquio individuale con una valutazione complessiva sull’idoneità del candidato a cui verrà dato un punteggio da 1 a 10 nel caso presenti altri titoli e master, conosca più lingue straniere, e abbia all’attivo la pubblicazione di ricerche scientifiche relative alla storia dell’arte moderna e contemporanea. |