Lodi, dopo un’odissea riaperta la scalinata medievale Francesco Gastaldi Corriere della Sera - Milano 19/12/2020
A rimuovere, simbolicamente, le transenne che chiudevano l’ultima scalinata medievale rimasta a Lodi sono stati ieri pomeriggio il sindaco Sara Casanova e il vicesindaco Lorenzo Maggi.
Lo storico passaggio Federico II che collega il centro città alla zona Selvagreca è di nuovo aperto dopo tre anni di «zona rossa»: una chiusura forzata determinata dalle troppe crepe che si erano aperte nella cinta muraria ormai pericolante e protrattasi a dismisura tra ritardi, rimpalli di responsabilità, problemi dell’ultimo minuto e polemiche. La chiusura del percorso era stata disposta dall’allora commissario prefettizio Giuseppe Savastano nel maggio 2017, subito dopo che i vigili del fuoco avevano posato delle palificazioni di sostegno alte fino a 12 metri per puntellare le mura costellate di crepe sempre più visibili. Un intervento che aveva «imprigionato» anche almeno una trentina di famiglie. I residenti — alcuni sono persone anziane — che vivono negli appartamenti a ridosso della scalinata, erano stati costretti fin da allora ad allungare visibilmente il percorso per accedere al centro città.
Sistemata la scalinata, si era poi innescato il problema della cabina Enel: era vecchia e da sostituire, ma con lavori che poi si sono protratti molto a lungo. Nel frattempo la scalinata, la cui riapertura veniva annunciata puntualmente ogni anno, restava tristemente transennata, inaccessibile, infestata dalle erbacce.
Ieri è stata posta la parola fine «a un iter complesso, tortuoso e molto discusso», come ha ammesso il sindaco Sara Casanova. «Chiediamo scusa ai residenti per i ritardi nella conclusione dell’intervento che hanno causato loro pesanti disagi per anni», ha aggiunto il vicesindaco Maggi. Il quale, da assessore alla Cultura, ora avanza l’ipotesi di un’ulteriore valorizzazione della scalinata dalle origini tanto antiche: «È uno dei punti più suggestivi della città di Lodi, la sua riapertura può rappresentare il punto di partenza di un recupero storico e culturale». |