Firenze. Stadio, si spacca il fronte Pd-Iv «Demolire». «No, restaurare» Marzio Fatucchi Corriere Fiorentino - 22/12/2020
Ha fatto rumore, tra i tifosi e la politica, l’intervista al presidente toscano Eugenio Giani al Corriere Fiorentino sullo stadio, in cui boccia le «ruspe» al Franchi, punta al restyling, dice no all’uso del Ridolfi e frena su Campi. Da Palazzo Vecchio la risposta è la stessa: aspettiamo la lettera del ministero dei Beni culturali alle richieste su cosa sia possibile fare al Franchi. Stop. Da Roma, nessuna anticipazione sui tempi: dal ministro Dario Franceschini si ripete che la risposta compete ai tecnici.
È a Firenze e a Campi (da dove arriva un altro silenzio rumoroso) che si scaldano gli animi. Il deputato di Italia Viva Gabriele Toccafondi è il più duro: «Forse non si è capito il momento storico: c’è a la volontà di un privato che investe e vuole un impianto moderno, c’era uno stadio che era completamente ingessato dalla burocrazia ministeriale e ora che abbiamo una legge votata quasi all’unanimità per intervenire non si fa? Facendo così i privati non investiranno mai più in Italia, mai più a Firenze. Nessuno vuol fare macelleria, ma tra far le tribune attaccate al campo e fare altri tipi di intervento: c’è uno spazio grande da considerare». Insomma, per Toccafondi, «il treno passa ora, abbiamo fatto con il Parlamento una legge fatta apposta, è un’occasione rara, non buttiamola via».
Dal Pd, parla Fabio Giorgetti, presidente Commissione sport di Palazzo Vecchio. «Lo dico da tempo: l’unica via è il restyling del Franchi. Il Ridolfi non è una strada condivisibile. La politica ha dato una risposta veloce: l’emendamento del Pd, presentato da Caterina Biti, consente di fare una modifica mantenendo i tratti sostanziali. Occorre equilibrio tra la modifica del Franchi, obbligatoria per renderlo compatibile con il nuovo modo di fare calcio, e il mantenimento del tratto distintivo dell’opera del Nervi. Ma demolire un’opera notificata, può essere pericoloso, in un Paese come il nostro. Troviamo un punto di incontro».
Il centrodestra si lancia sulla polemica: «C’è una evidente contraddizione tra Giani e Nardella — attacca Jacopo Cellai, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Vecchio — Giani chiude su Campi Bisenzio adducendo i costi per le infrastrutture pubbliche: ma è un problema che vale per qualunque progetto. Ci sono diverse città che vogliono chiedere i soldi del Recovery per gli stadi. Prima di andare a dirlo a Commisso, aspettiamo risposta dal ministero».
Federico Bussolini, capogruppo della Lega, parte all’attacco: «Basta con lo scaricabarile: il nuovo stadio deve essere moderno, anche in futuro. Questo comporta intervenire sulla struttura attuale nella misura necessaria per rendere concreta la modernità: il restyling, in questo senso, non è una opzione ipotizzabile, né in una logica conservativa né modernizzante. Io penso che Pd ed i suoi amministratori siano in forte imbarazzo. Noi siamo pronti a sostenere Commisso nel suo progetto di ricostruzione dello stadio Franchi, vivibile 24 ore su 24 e 7 giorni su 7: solo così saremo al passo con le squadre calcistiche moderne, il resto è un compromesso che non ci interessa». |