Un’arena (per gli spettacoli) al Colosseo Federica Manzitti Corriere della Sera - Roma 23/12/2020
Il punto di vista del gladiatore sul Colosseo. Sarà un’esperienza possibile quando verranno ultimati i lavori di ricostruzione dell’arena dell’anfiteatro Flavio come vuole il progetto del Ministero per i beni culturali il cui bando è online da ieri.
«È una grande idea che ha fatto il giro del mondo. Sarà un grande intervento tecnologico» ha dichiarato il ministro Dario Franceschini, che durante il suo primo mandato (2014-2018) aveva fatto sua la proposta di ripristinare il piano di calpestio originario su cui si svolgevano gli spettacoli, lanciata da Daniele Manacorda, docente a Roma Tre dopo molti anni all’ateneo di Siena, nonché direttore dei lavori alla Crypta Balbi e autore di molteplici pubblicazioni.
Lo stesso ministro aveva inserito l’intervento nel piano strategico «Grandi progetti culturali» nel 2015 per un finanziamento complessivo di 18,5 milioni di euro. Oggi, nonostante numerose istanze più conservative e protezionistiche, il progetto entra nel vivo e il bando pubblicato da Invitalia (agenzia del ministero dell’Economia) dà tempo fino al 1 febbraio prossimo per la presentazione delle proposte progettuali e un’apertura dei lavori prevista entro il 2021.
Anticamente l’arena del Colosseo era in legno e cosparsa di sabbia che, secondo alcuni, proveniva dalla collina di Monte Mario e poteva essere colorata o brillante in occasione di eventi speciali. Ma soprattutto il pavimento, che oggi è ricostruito in una piccola porzione dimostrativa sul lato orientale, fungeva da quinta celando i sotterranei dove erano disposti i servizi necessari agli spettacoli: attrezzature, macchine, costumi, magazzini, gabbie per animali e ascensori che sollevavano l’occorrente al piano dell’arena, non senza colpi di scena. «Il progetto dovrà essere altamente tecnologico — sottolinea Alfonsina Russo, direttore del Parco archeologico del Colosseo — perché è intenzione del ministero riproporre l’arena con gli stessi principi con cui era stata realizzata nell’antichità. Il bando dà queste indicazioni nel rispetto della conservazione e della tutela del monumento e delle sue strutture».
La nuova arena dovrà essere pensata come un piano unitario dove le soluzioni della più avanzata tecnologia saranno al servizio dell’antichità, con dispositivi meccanizzati di apertura e chiusura che consentiranno di comprendere la stretta relazione tra il piano della rappresentazione e i sotterranei, ricreando, per quanto possibile alla sensibilità contemporanea, quell’effetto di meraviglia che incantava i nostri lontani antenati.
Il sistema mobile dovrà essere realizzato in modo da potersi attivare in tempi rapidi e più volte nella stessa giornata per proteggere le strutture archeologiche dagli agenti atmosferici e allo stesso tempo consentire di svelare ai visitatori i segreti della macchina scenica. Una volta ultimata l’arena potrebbe, secondo i propositi del ministro, ospitare spettacoli e «rappresentazioni uniche al mondo» i cui ricavi, anche dai diritti tv, ripagherebbero l’investimento. |