Addio a Giovanni Romano, cultore del Rinascimento piemontese e lombardo di Marina Paglieri LA REPUBBLICA - 24 DICEMBRE 2020
Giovanni Romano, storico dell'arte Storico dell'arte, aveva 81 anni. Riorganizzò la Galleria Sabauda
Addio allo storico dell’arte Giovanni Romano, scomparso all’età di 81 anni. Originario di Carmagnola, è stato per decenni un protagonista assoluto del mondo dell’arte piemontese. Gli inizi della carriera nel 1970 come dirigente presso la Soprintendenza per i Beni artistici e storici del Piemonte: con questo ruolo ha curato numerose mostre monografiche su tutto il territorio regionale e, dal 1982, il progetto di riordino e ristrutturazione della Galleria Sabauda, poi proseguito dai suoi successori. Nel 1987 lasciò l’incarico nel ministero per divenire professore ordinario, insegnando Storia della Critica d'arte prima, poi Storia dell'Arte medioevale, fino al 1997, e in seguito Storia dell'Arte moderna.
Socio nazionale dell’Accademia delle Scienze, fu al centro delle polemiche alla fine degli anni ’90 per avere avallato il controverso acquisto di un Crocifisso in argento del Giambologna da parte della Città di Torino. Seguace del pensiero del critico Roberto Longhi, lascia studi fondamentali in particolare su artisti del Rinascimento piemontese e lombardo, da Defendente e Gaudenzio Ferrari a Gandolfino da Roreto, da Vincenzo Foppa a Bernardo Zenale e al Bramantino.
"La scomparsa di Giovanni Romano ci addolora. Lo ricordiamo con il catalogo della mostra “Gaudenzio Ferrari e la sua scuola. I cartoni cinquecenteschi dell’Accademia Albertina”, da lui curata nel 1982. Una inesauribile fonte di ispirazione anche per il nuovo volume appena pubblicato sui cartoni gaudenziani, che dedichiamo alla sua memoria" scrivono in una nota Paola Gribaudo e Edoardo Di Mauro, rispettivamente presidente e direttore dell'Accademia Albertina di Torino.
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