Venezia. Il fondo Gregotti allo Iuav. Volumi e scritti inediti Veronica Tuzii Corriere del Veneto, Venezia e Mestre 27/12/2020
Una summa dei «fondamentali», note che sono i pezzi del puzzle di un pensiero illuminato e scritti inediti. Suddiviso in quattro insiemi principali, il Fondo bibliografico Vittorio Gregotti è stato acquisito dall’Università Iuav di Venezia, andando ad arricchire il ricco patrimonio dell’Ateneo. Si compone di 5.833 volumi e 46 faldoni e rappresenta un unicum dell’attività del maestro dell’architettura scomparso nel marzo scorso, prima vittima eccellente del coronavirus in Italia. Secondo le volontà di Gregotti, il prezioso materiale è stato accuratamente selezionato da Guido Morpurgo, incaricato di sovrintendere operativamente alla donazione.
Si tratta di libri appartenuti a Gregotti e da lui annotati, di dattiloscritti e manoscritti inediti, fotografie, che hanno un significato assai rilevante in termini di ricerca scientifica. E non solo per la peculiarità in sé dei libri e documenti, ma proprio per il rilievo del suo possessore, di cui, nel loro insieme, restituiscono lo straordinario profilo dell’architetto che ha affermato il principio del «progetto totale»: una mente libera e moderna, quella del «Professore», che ha concepito interi quartieri, dall’Italia fino a Shanghai. Una volta completato il trattamento catalografico, il fondo bibliografico Vittorio Gregotti troverà collocazione ai Tolentini, nella Sala Scarpa, che diverrà anche il luogo dedicato alla sua consultazione, spazio a disposizione di studenti, ricercatori e studiosi italiani e internazionali che vorranno entrare nell’universo gregottiano.
Il noto architetto urbanista di fama internazionale, saggista, docente, teorico e critico, uomo di cultura e delle istituzioni (ricoprì l’incarico di direttore di Casabella e fu editorialista del Corriere della Sera ), è stato tra i docenti più importanti dello Iuav, dove ha insegnato Composizione architettonica, maestro di generazioni di studenti e di docenti. Dopo i recenti lasciti di Tomás Maldonado e di Carlo Enzo, la donazione del Fondo bibliografico, testimonianza del profondo legame che ha unito Gregotti alla sua Scuola, è un contributo particolarmente significativo al patrimonio della Biblioteca Iuav, uno dei più maggiori in Italia e in Europa per le discipline dell’architettura, della pianificazione, del design, delle arti e della moda. La donazione di Gregotti ad un’istituzione veneziana ribadisce inoltre il grande legame che l’architetto aveva con la città, dove ha lasciato un forte segno anche alla Biennale, dirigendo dal 1974 al 1976 le Arti visive e Architettura. Fu lui il primo a introdurre mostre di architettura alla Biennale: una delle tante dimostrazioni del suo pragmatismo e innovative visioni. |