Alezio (Lecce). Un piattino, una lucerna e un pugno di olive Antonio Della Rocca Corriere del Mezzogiorno - Puglia 10/1/2021
Riemerge anche il rituale delle olive, frutto antico della terra salentina che accompagnava il trapasso dalla vita alla morte: la necropoli messapica di Monte d’Elia, ad Alezio, è ancora prodiga di sorprese. Nuove emergenze si sommano a quelle venute alla luce negli anni passati in un sito archeologico che conferma la sua importanza nel prezioso lavoro portato avanti dagli archeologi per gettare un fascio di luce sempre più ampio sul nostro passato remoto. Fanno parte degli ultimi ritrovamenti una piazza cerimoniale e numerose tombe.
Questo e altro è il frutto della prima campagna di ricerche condotta dal Laboratorio di Archeologia classica dell’Università del Salento, sotto la direzione dal professor Giovanni Mastronuzzi. Concluse nei giorni scorsi le operazioni di scavo, si prosegue ora con le analisi dei reperti a cura di un team di cui fanno parte i ricercatori del Cnr – Ispc, Ivan Ferrari e Francesco Giuri, gli archeologi, professionisti formatisi a UniSalento, Patricia Caprino e Francesco Solinas, le studentesse del corso di laurea magistrale in Archeologia, Irina Bykova ed Elisa Lauri.
Le indagini avvengono in regime di concessione ministeriale del Mibact, in accordo con la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto, con il contributo economico del Comune di Alezio e dell’ateneo salentino. «Nell’arco di alcune settimane di ricerche sono emersi nuovi, fondamentali dati per la conoscenza della civiltà messapica, innanzitutto attraverso la ricostruzione topografica dell’area di Monte d’Elia e il riconoscimento dei rituali funerari lì praticati nell’antichità», spiega Mastronuzzi. Di estrema importanza è il dato che concerne l’identificazione di una grande piazza cerimoniale intorno alla quale, all’interno di recinti costruiti con grandi massi, si concentravano gruppi di tombe appartenenti a nuclei di famiglie o clan. Secondo gli studiosi, la piazza era il luogo di arrivo delle processioni che accompagnavano il defunto nell’ultimo viaggio dalla casa alla sepoltura.
Tra gli oggetti di corredo rinvenuti vi sono una lucerna, un piatto, una trozzella, due pesi da telaio e un puntale di giavellotto. Di straordinario rilievo è il rinvenimento di olive, offerta alimentare destinata ad accompagnare il viaggio oltre la vita terrena. Con gesto amorevole, i membri di quella antica comunità hanno ricomposto il microcosmo di un bambino, adagiando accanto al suo piccolo corpo i suoi giocattoli: un bicchiere, un’anforetta, un sonaglio, un astragalo. |