Scuola: Settis, maggior presidio contro degrado delle coscienze 13:13 (AGI) - Roma, 7 gen. -
Quanto al fatto che la legge 92/2019, che norma l'integrazione dei curricoli scolastici con l'Educazione Civica, non menzioni mai la parola 'paesaggio', ma si riferisce a ‘risorse naturali’, ‘ambienti di vita, città’, ‘patrimoni materiali e immateriali’, Settis osserva: "Non credo che l’assenza della parola ‘paesaggio’ sia un voluto oltraggio alla Costituzione, ma temo che sia il frutto di una qualche fretta, distrazione o superficialità. Chi ha dimenticato questa parola sembra ignorare che lo statuto costituzionale dell’ambiente e delle risorse naturali in Italia nasce non da un’esplicita tutela nel testo della Costituzione come fu scritta dall’Assemblea Costituente, ma da un percorso interpretativo della Corte Costituzionale (anni ’70-primi anni ’80) che definì l’ambiente facendo convergere, in via interpretativa, il paesaggio dell’art. 9 con il diritto alla salute dell’art. 32". Secondo Settis, "questo è uno degli insegnamenti che un buon corso di Educazione Civica dovrebbe saper trasmettere: quando negli anni ’70 emersero le problematiche ambientali, assenti mentre operava la Costituente, non fu cambiata la Costituzione, ma creata al massimo livello (la Corte), e in via puramente interpretativa, una nozione costituzionale di ambiente che è forse la più avanzata del mondo. Un altro punto dubbio delle formulazioni ministeriali è dove si parla di 'patrimoni materiali e immateriali". "Spero che in sede di insegnamento - conclude Settis - si sappia ben distinguere: è giusto infatti tutelare gli uni e gli altri, ma in forme diverse. Un esempio: ottimo tutelare i dialetti, ma se in una famiglia si decide di non parlare calabrese o lombardo, ma italiano o spagnolo, nessuno può pensare di mandare i carabinieri a imporre l’uso del dialetto. Viceversa, se quella stessa famiglia abita in un palazzo storico e lo vuole distruggere o sopraelevare, o esportarne e venderne, che so, quadri o arredi di grande valore storico, allora deve scattare una tutela materiale di tutt’altre procedure e spessore. Ci vogliono le Soprintendenze, ci vogliono (qui sì) i carabinieri”. (AGI) NOC
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