Franceschini promuove Capodimonte. Bellenger: ora digitalizziamo le collezioni Espedito Vitolo Corriere del Mezzogiorno - Campania 15/1/2021
«Ottimo segnale in continuità con il grande lavoro svolto. Ora ci attendono le sfide della piena digitalizzazione delle collezioni e la realizzazione del Campus Culturale definito dal Masterplan». Non nasconde la propria soddisfazione il direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Sylvain Bellenger, alla notizia del rinnovo, da parte del ministro per i Beni e le Attività culturali Dario Franceschini, del Consiglio di Amministrazione del Museo e di tutti i componenti in carica. Una conferma in blocco che attesta il buon percorso e i successi del museo.
Per i prossimi 5 anni, quindi, Bellenger sarà ancora coadiuvato dal direttore regionale Musei Campania (l’incarico attuale è ricoperto dalla storica dell’arte Marta Ragozzino), da Maurizio di Robilant, presidente e fondatore di Robilant Associati, la società di Brand Advisory e Strategic Design leader del mercato italiano e presidente di Fondazione Italia Patria della Bellezza , dal notaio Fabrizio Pascucci autore di diverse pubblicazioni scientifiche in materia giuridica, e dal professore Giorgio Ventre, professore ordinario di Reti di Calcolatori presso il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione della Federico II e direttore scientifico della Apple Developer Academy.
«Sono felice di continuare ad avere al mio fianco per i prossimi anni - sottolinea il direttore Bellenger - un Cda di altissimo profilo che ha sempre svolto un ruolo attivo e propositivo nella realizzazione della politica culturale di Capodimonte tesa alla massima apertura al pubblico, in termini di accessibilità fisica e digitale. Tante le sfide del mio secondo mandato, in cui coinvolgerò il Cda: la piena digitalizzazione delle collezioni e dei cataloghi del Museo e la massima integrazione di questo con il Real Bosco, inteso come importante giardino storico, scrigno di capolavori botanici ma al tempo stesso il più importante parco pubblico della città e di tutto il Mezzogiorno d’Italia; e poi - conclude Bellenger - la realizzazione del Masterplan che trasformerà questo sito culturale in un vero campus multidisciplinare in cui far convivere tutte le arti: pittura, scultura, fotografia, botanica, cinema, musica, video».
Sul futuro Bellenger ha le idee chiare: «La grande sfida delle nostre istituzioni culturali è l’assunzione, la gestione e la formazione del personale, che sono le principali lacune della riforma del 2014. Il personale, e l’età di queste persone, sarà la grande sfida che determinerà la capacità di reinventare i musei nel mondo sconosciuto del post Covid. Quindi, più della rivoluzione del digitale, già ben avviata e che continuerà, la vera utopia e la rivoluzione sarà quella del reclutamento e della gestione del personale dei musei». Il discorso tenuto al convegno online «More Museum: il futuro dei musei tra crisi e rinascita, cambiamenti e nuovi scenari», organizzato dall’assessorato alla cultura del Comune di Firenze insieme a Muse e al Museo Novecento di Firenze. |