Firenze. La controlettera di Pessina e la sfida degli eredi: «Adesso nuove proposte» Marzio Fatucchi Corriere Fiorentino - 16/1/2021
«Non brindiamo, siamo angosciati per questa vicenda. Brinderemo quando il Franchi verrà restaurato. Non siamo a fare battaglie né contro il Comune né contro la Fiorentina». Parla da Bruxelles, Elisabetta Margiotta Nervi. È la segretaria generale dell’Associazione Pier Luigi Nervi, quella che ha lanciato la grande campagna internazionale contro l’operazione di «sostituzione edilizia», demolire e ricostruire, il Franchi. Rocco Commisso ha invitato lei e gli archistar contrari all’intervento della Fiorentina a «trovare i soldi per salvare il Franchi». Non si scompone, anzi: «Questa vicenda ha portato grande attenzione internazionale: sfruttiamola, cerchiamo di convogliare energie diverse e nuove, anche da parte dello Stato. Dobbiamo avere progettualità». Cosa che manca al Comune «che non ha mai fatto uno studio vero sul futuro di tutto Campo di Marte». E rimanda in campo avverso la palla: «Noi al Flaminio (altro stadio di Nervi a Roma, abbandonato ndr ) abbiamo trovato un investitore, vi stupirà. Qui il sindaco Dario Nardella non ha mai risposto alle nostre proposte». E spiega anche perché il ministero non ha potuto che rispondere in quel modo alla Fiorentina: «Non si è presa un impegno, lo scrive il ministero: tutti dovevano impegnarsi e loro manco scrivono perché hanno bisogno di tutto questo? Assurdo». Chi si è impegnato invece è il soprintendente Andrea Pessina: la soprintendenza ha mandato una specie di «controrelazione» rispetto a quella del Comune sulle condizioni di sicurezza e manutenzione dello stadio. L’altra università scelta da Pessina ha sentenziato che è possibile mettere a sicurezza sismica e strutturale con una «un’attenta progettazione di idonei interventi». Insomma, senza abbattere nulla. |