Napoli. Riaprono i musei, il gelo non ferma i visitatori Fabrizio Geremicca Corriere del Mezzogiorno - Campania 19/1/2021
«Pensavo che oggi non sarebbe venuto nessuno nei nostri siti, un po’ per lo scarso preavviso della riapertura, un po’ per la temperatura glaciale e per la circostanza che era una giornata lavorativa. I numeri mi hanno smentito e sono molto contenta. Ovunque c’è stata affluenza, anche nei più piccoli musei. E’ il segnale che c’è bisogno, mai come oggi, di bellezza e di cultura e di gioia nello scoprire cose nuove, nell’apprendere». Sono le sette di sera quando Marta Ragozzino, la presidente del Polo museale della Campania, traccia il bilancio del primo giorno di riapertura dopo il blocco per il Covid. Ecco qualche dato: 73 ingressi alla Certosa di San Martino, 47 a Castel Sant’Elmo, 123 all’Anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere, 175 agli SCavi di Pompei.
«Abbiamo avuto — prosegue Ragozzino — visitatori anche nei musei più piccoli, da Sarno al Casertano a Pontecagnano. Tutti cittadini desideroso di festeggiare la rinnovata possibilità di entrare nei luoghi della cultura». Per le prossime due settimane l’accesso ai siti del Polo museale della Campania sarà gratuito. «Domani (oggi per chi legge) — informa la dirigente del ministero per i Beni culturali — aprirà Villa Pignatelli. Abbiamo dovuto rimandare di un giorno per la necessità di rimuovere un albero del parco che era stato abbattuto alcuni giorni fa da una tempesta di vento. All’inizio della prossima settimana negli spazi del carcere alto di Castel Sant’Elmo inaugureremo il Museo del’900 e poi mi auguro possano arrivare buone notizie anche per il Museo Duca di Martina, all’interno del Parco della Floridiana». Al Museo archeologico nazionale ieri il primo visitatore è stato una signora, che alle 9 era già davanti all’ingresso. Si chiama Tina ed ha un abbonamento OpenMann. Dietro di lei, in attesa di ritirare il ticket alla biglietteria, Domenico, medico del Santobono; Vincenzo, libraio ed appassionato di archeologia; Adriana, insegnante in pensione, Fabrizio e Marina. Lui è studente universitario, lei archeologa. Erano tra i primi venti visitatori e per questo hanno avuto in dono la pubblicazione E quindi uscimmo a riveder le stelle dedicata da Enzo Petito e Luigi Spina ai soffitti affrescati dell’Archeologico.
Sono tornati al museo archeologico anche i bambini. Enrico e Simone, per esempio, i quali a giugno erano già stati al Mann per la mostra sulle Grotte di Lascaux. Tra gli ospiti pure gli allievi del corso di laurea triennale in Hospitality management dell’Ateneo federiciano, con le docenti Valentina Della Corte (coordinatrice del corso) e Rossana Valenti (professoressa di Cultural paths and tours ). Hanno visitato la sezione Preistoria e Protostoria, con un percorso tra la collezione permanente, la mostra su Lucy di Tanino Liberatore (realizzata in rete con Comicon) e l’allestimento dedicato Etruschi. Alle sedici i visitatori erano 150. Tra essi circa trenta abbonati.
«Non siamo solo consumatori e produttori — ha commentato Paolo Giulierini, il direttore del Museo — ma anche contemplatori. I luoghi dell’anima, cioè i musei, ci indicano prepotentemente questo aspetto unico dell’uomo, che deve essere tutelato ad ogni costo». |