Castellammare, spunta una tomba post-eruzione nei lavori di ristrutturazione del municipio Antonio Ferrara La Repubblica - Napoli 24/1/2021
Un femore su una tegola. Una tipica sepoltura tardo-antica. Quasi certamente parte del sepolcreto cristiano che dopo l'eruzione del 79 dopo Cristo si insediò nell'attuale area del Duomo di Castellammare di Stabia, e venuto alla luce alla fine dell'Ottocento nel corso dei lavori di costruzione della Cappella del santo patrono Catello.
Il rinvenimento è avvenuto nell'atrio interno di Palazzo Farnese, la sede del municipio di Castellammare, mentre si effettuavano saggi per la verifica delle fondazioni. L'edificio è infatti oggetto di un intervento di ristrutturazione delle facciate.
La tomba è affiorata a poca profondità, meno di un metro, sotto il pavimento in marmo del palazzo e sotto una tubazione. I lavori sono stati fermati, mentre la Soprintendenza Archeologia e belle arti della provincia di Napoli sta effettuando i controlli e gli accertamenti sul posto: personale del Mibact stava seguendo i saggi preventivi disposti proprio per l'elevato interesse archeologico dell'area. A dare l'annuncio del ritrovamento il sindaco Gaetano CImmino: "La Storia a pochi centimetri da noi. Una scoperta o "riscoperta", come avranno modo di dirci gli archeologi e la Soprintendenza nei prossimi giorni. Le operazioni di scavo confermano ancora una volta quanto il nostro territorio sia ricco di bellezza e di storia, come intuito già tanti anni fa da Libero D'Orsi e come testimoniato nel Museo archeologico di Palazzo Reale di Quisisana a lui dedicato. Il Museo, inaugurato nel 2020 e chiuso per un breve periodo a causa dell'emergenza Covid, è ormai pronto nuovamente a mostrare i propri tesori ai visitatori".
Pochi giorni fa un altro rinvenimento facilmente prevedibile: nel corso della realizzazione di un parcheggio in via Regina Margherita, a poche centinaia di metri dal municipio, sono emerse delle strutture antiche: anche in quel caso lavori fermati e approfondimenti disposti dalla Soprintendenza.
Oltre un anno fa, era il marzo 2019, mura romane emersero in piazza Unità d'Italia, davanti alla stazione della Circumvesuviana, anche qui a poca distanza dal Duomo e dal municipio: lavori sospesi dall'Eav e addio al parcheggio previsto con troppa superficialità in una zona ad alto interesse archeologico.
L'intero centro storico di Castellammare è, dicono gli studi più accreditati, interessato a una forte presenza archeologica, per lo più legata alla ripresa della vita a Stabiae dopo l'eruzione del 79 dopo Cristo. Ed è pertanto evidente che sempre più occorre evitare interventi distruttivi e predisporre una Carta archeologica del territorio. https://napoli.repubblica.it/cronaca/2021/01/24/news/castellammare_spunta_una_tomba_post-eruzione_nei_lavori_nel_municipio-284013629/
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