Lettera di Italia Nostra alla soprintendenza per reperti in marmo di epoca romana incustoditi martedì, 26 gennaio 2021, 14:19
Italia Nostra Apuo-Lunense, inascoltata da sindaco e assessore di riferimento, scrive alla Soprintendenza di Lucca e Massa Carrara: quei reperti storici marmorei lasciati giacere presso alcune cave, "tra detriti e camion e ruspe in azione, marmi che sono la storia antica delle nostre gloriose cave, vanno messi in salvo", per usare le parole della presidente dell'associazione Emanuela Biso, devono essere tutelati e collocati in un posto protetto e sicuro come per esempio, suggerisce con forza Emanuela Biso, presso il Museo del Marmo.
Infatti la presidente Biso invoca:"Il Museo del Marmo, che tanto lustro ha dato a Carrara, è da tempo inutilizzato (e non si capisce perché), mentre è il posto logicamente e storicamente deputato ad ospitarli". Non solo, Biso ricorda che a chiedere la tutela di quei reperti sono tecnici ed esperti :"Lo dicono i nostri esperti; lo dice il buon senso; lo dice un'ordinanza" ripete la presidente in una nota. L'ordinanza a cui si riferisce la presidente è l'ordinanza Marchetti che obbliga il trasferimento dei reperti presso il Museo Civico del Marmo, struttura istituita nel 1982 appositamente per la tutela del materiale archeologico.
Se la lettera aperta rivolta al Primo cittadino non ha sortito alcun effetto, Italia Nostra Apuo-Lunense prova a stimolare l'attenzione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara. Oggetto: Tutela dei reperti marmorei d'epoca romana giacenti presso varie cave attive di Carrara.
Scrive Italia Nostra Apuo-Lunense:
In riferimento all'oggetto, da noi più volte segnalato, anche con pubblica denuncia sui quotidiani locali, sia alla presente Amministrazione sia alle precedenti, e che, in data 28.6.2018 e 24.8.2020, già sottoponemmo alla Vs attenzione, rinnoviamo la richiesta del parere di codesta Soprintendenza. Chiediamo se lasciare reperti marmorei all'interno di cave attive ne garantisce la tutela secondo quanto previsto dalle normative vigenti e se, a seguito della nostra segnalazione, sono stati effettuati degli interventi o sono in progetto dei provvedimenti. Il rinnovo della nostra richiesta è motivato anche dal fatto che, alla data odierna, non ci risulta siano state prese iniziative di tutela da parte del Comune di Carrara relative a questi importanti materiali di pubblica proprietà, abbandonati da anni, con grave pregiudizio per la loro conservazione.
I reperti marmorei risultano catalogati e dunque ne vorremmo conoscere l'attuale consistenza numerica, dal momento che le consegne dei reperti al Museo Civico del Marmo da parte degli Uffici Comunali preposti, così come previsto dall'Ordinanza Marchetti, sono inspiegabilmente cessate a partire dal 2009.
"Sembrerebbe, dai nostri comunicati stampa che segnalano criticità della nostra zona, che Italia Nostra sia aprioristicamente mal disposta nei confronti del Comune e dei suoi amministratori. Non è affatto così. Anzi, noi saremo ben felici di poter collaborare con chi ci amministra, legittimamente eletto dai cittadini- sottolinea e fa sapere nella nota l'associazione- Ma lo Statuto di Italia Nostra dice che dobbiamo difendere il nostro patrimonio storico artistico e naturale" https://www.lagazzettadimassaecarrara.it/economia/2021/01/lettera-di-italia-nostra-alla-soprintendenza-per-reperti-in-marmo-di-epoca-romana-incustoditi/
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