(Grosseto). Santa Fiora rivuole la Madonna di Della Robbia Chiara Dino Corriere Fiorentino - 27/1/2021
Basterebbe uno sforzo, un piccolo grande sforzo magari congiunto — fatto da mecenati, fondazioni bancarie, istituzioni — per riportare nella sua Santa Fiora la bella Madonna con Bambino , chiamata La Madonna di Santa Fiora , attribuita a Luca della Robbia (1440/1450), che andrà all’asta da Sotheby’s, a New York, domani, con un valore di vendita di partenza tra i 700mila e il milione di dollari.
Federico Balocchi, sindaco del Comune che da solo raccoglie una delle più importanti collezioni robbiane (riferite ad Andrea, nipote di Luca) ha lanciato un appello per riportare a casa questo notevole esemplare di maternità in terracotta invetriata coinvolgendo tutti gli attori possibili, Ministero della Cultura e Regione compresi. Se riuscirà nell’intento ha già in mente di esporla nel nascituro Museo di Palazzo Sforza, dove sarà custodita anche la collezione privata di dipinti e documenti storici che Francesco Sforza Cesarini ha ceduto al Comune in comodato d’uso per 15 anni. Ma non basta: «Voglio cogliere l’occasione di questa vendita all’incanto — dice Balocchi — per programmare una campagna di informazione che racconti al mondo quale straordinario patrimonio robbiano è conservato nel nostro territorio». Per il momento il tam tam che ha interessato il «piano di rientro» della Madonna, sembra aver dato i primi frutti. «Anche se ovviamente non c’è nulla di certo né di scritto — aggiunge — più persone si sono fatte avanti per offrire un sostegno economico al mio progetto. Se queste offerte fossero confermate, rispetto al prezzo base, avremmo potenzialmente la metà dell’importo. Ma ovviamente da solo non basta». Il problema cui va incontro l’amministrazione è la difficoltà a partecipare all’asta.
«Dovrei chiedere una variazione di bilancio — conclude Balocchi — ma per quale importo? Non possiamo sapere quanto rialzo ci sarà». Dunque il suo auspicio è che sia acquistata o da un ente o istituzione più forte economicamente o da un privato, un antiquario o fondazione, che lo faccia con l’intento di donarla a Santa Fiora o di rivenderla al Comune a un prezzo accessibile. In entrambi i casi sarebbe auspicabile che restasse in Italia. Ma il tempo stringe. L’asta è alle porte. |