Bufera a Siena, De Mossi indagato per i lavori al Santa Maria Aldo Tani Corriere Fiorentino - 29/1/2021
Sul tavolo di Luigi De Mossi c’è l’avviso di garanzia che lo riguarda. Anzi ci sono più copie, da distribuire ai giornalisti. «Io sono in piedi, perché davanti alla giustizia si sta in piedi, quando questa si rivela relativa a fatti significanti», attacca il sindaco, che è indagato dal Procura di Siena in merito ai lavori che si stanno effettuando al Santa Maria della Scala: in particolare l’intervento di recupero dell’antica strada interna. Tra i reati contestati dagli inquirenti, coordinati dal pm Daniele Rosa, danneggiamento al patrimonio artistico, opere illecite su beni culturali e violazione in materia di ricerche archeologiche. Insieme al primo cittadino sarebbero indagate altre persone, che ricoprirebbero ruoli tecnici. Contemporaneamente, è stato disposto anche il sequestro del cantiere.
La vicenda ha avuto origine da un esposto della Soprintendenza, che ha anche denunciato il Comune. Per ironia della sorte, l’amministrazione comunale è anche parte offesa, insieme al Demanio, essendo proprietaria del complesso museale. «Il nostro è stato un atto dovuto — spiega il soprintendente Andrea Muzzi — Abbiamo verificato che quegli scavi sono stati eseguiti senza il controllo di un archeologo, obbligatorio per legge». L’indagine tuttavia non è scattata per questa mancanza, punita solo con una sanzione pecuniaria, quanto per il lavoro parallelo del Nucleo tutela del patrimonio culturale dei carabinieri. L’accertamento dei reati risale al 29 settembre scorso. L’intervento recentemente è stato oggetto anche di un’interrogazione comunale da parte dell’opposizione, al quale nell’occasione rispose l’assessore Sara Pugliese: l’atto riguardava il presunto danneggiamento della pavimentazione preesistente nel corso degli scavi. Fatto che avrebbe fatto scattare il sopralluogo della Soprintendenza. «Non posso nemmeno dire che sono preoccupato — continua De Mossi — perché francamente è la prima volta in carriera che vedo per lavori edilizi, per reati contravvenzionali, venga dato l’avviso come indagato al sindaco». Poi rilancia: «Vediamo come va a finire. Io mi assumo le mie responsabilità. Vediamo se altri faranno lo stesso».
È un discorso, quello del sindaco, che di minuto in minuto va crescendo. «Il miglior avvocato che io conosco è Luigi De Mossi», sottolinea parlando della propria difesa. Quindi, come fosse pronto per l’assalto finale invita la stampa alle domande, prima che la conferenza convocata ad hoc si esaurisca con qualche battuta ironica.
Lo stesso tono che a chilometri di distanza ha utilizzato Giuseppe Costa, presidente di Operatori Laboratori. All’oscuro dell’azione giudiziaria, il dirigente ha parlato proprio del Santa Maria della Scala e dell’accordo in scadenza con il Comune. Il termine è previsto a novembre, ma la società ha già fatto sapere di voler proseguire. De Mossi, al contrario, si è sempre dimostrato scettico sull’opportunità di rinnovo. «Noi certo che vogliamo andare avanti — ha sottolineato Costa — Certo, se c’è qualcuno che pensa di saper fare le cose meglio di noi, siamo disposti a farci da parte». Con il cantiere bloccato e un’indagine sopra, sarà la magistratura ad avere la precedenza. Ubi maior. |