SICILIA - Ragusa, i reperti archeologici "salvati" dagli sponsor di Isabella Di Bart0lo 06 FEBBRAIO 2021 La Repubblica
I reperti restaurati saranno collocati nel nuovo museo archeologico in corso di realizzazione al Convento del Gesù in Ibla
Un cratere a figure rosse, lucerne, vasetti per unguenti e olii. Sono alcuni reperti archeologici della Ragusa di età greca "salvati" da sponsor che hanno voluto contribuire alla loro valorizzazione. Una collezione di pezzi antichi è stata restaurata dalla Soprintendenza di Ragusa grazie al contributo economico della Banca agricola popolare di Ragusa come spiega Antonino De Marco, soprintendente ibleo. "Sono reperti recuperati in condizioni pessime e che i miei colleghi tecnici del laboratorio hanno riportato alla originaria condizione. Tra questi spicca un bellissimo cratere, recuperato grazie alla cosiddetta archeologia preventiva che il nostro archeologo Saverio Scerra pratica da anni. Tutto questo non avremmo potuto farlo senza il fondamentale contributo del main sponsor, la Banca Agricola Popolare di Ragusa e di altri due sponsor dell'iniziativa, il Lions Club Monti Iblei e la ditta Sicilplants di Gerace e Russotto".
Si tratta di preziosi reperti rinvenuti nel corso di alcune campagne di scavi curate dagli archeologi della soprintendenza ragusana che si aggiungono ai numerosi pezzi antichi custoditi nei magazzini dell'istituzione regionale. Reperti che raccontano la storia antica della città, le maestranze e i rapporti con la Grecia durante l'età delle polis.
I reperti restaurati saranno collocati nel nuovo museo archeologico in corso di realizzazione al Convento del Gesù in Ibla, ma prima, appena la situazione sanitaria si normalizzerà, saranno oggetto di una importante mostra che sarà curata dalla Soprintendenza di Ragusa. "La Bapr ha provveduto all'acquisto di quanto necessario ad avviare il laboratorio della Soprintendenza per riportare all'antico splendore questi antichi testimoni delle antiche civiltà in terra di Sicilia. Lo abbiamo fatto - spiega Arturo Schininà, presidente della Bapr - per antica tradizione della nostra Banca che ha sempre sostenuto la cultura del territorio, in ogni sua forma. Tra queste è certamente la ricerca archeologica che in queste contrade ha visto all'opera alcuni tra i maggiori archeologi italiani di tutti i tempi, da Paolo Orsi a Paola Pelagatti passando dal chiaramontano Nino Di Vita e da Luigi Bernabò Brea. Ma anche le nuove leve di giovani archeologici stanno fornendo un notevolissimo contributo, e basterebbe pensare agli scavi attualmente in corso in contrada Cifali o nei dintorni dell'aeroporto di Comiso".
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