Sardegna, sindaco chiude il museo per evitare che la Soprintendenza porti via le statue di Manlio Lilli 10 FEBBRAIO 2021 IL FATTO QUOTIDIANO
Divieto d'accesso per otto giorni alle sale espositive del Museo civico di Cabras (Oristano), dove sono custodite "I Giganti di Mont'e Prama", statue in arenaria datate tra la fine del IX e l'inizio dell'VIII secolo a. C. Il sindaco teme infatti che il loro trasferimento nei laboratori di restauro a Cagliari possa essere definitivo e non temporaneo. Timori emersi dopo la nota della Soprintendenza del 5 Febbraio
“A seguito del clima di forte tensione che si è creata attorno al trasferimento delle sculture di Mont’e Prama dal Museo di Cabras e tenuto conto dell’avvio delle operazioni preliminari al trasferimento nella giornata di mercoledì 10 febbraio, il Sindaco di Cabras ha ritenuto necessario firmare un’ordinanza di chiusura delle sale espositive del Museo civico Giovanni Marongiu, con divieto di accesso a chiunque per otto giorni”. Il comunicato stampa con il quale il comune in provincia di Oristano informava il 9 febbraio dell’ordinanza del sindaco Andrea Abis era inequivocabile. Non lasciava spazio ad interpretazioni. L’amministrazione comunale iniziava ufficialmente la battaglia contro la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna.
Il motivo della contesa? Oltre a due modellini di nuraghe, due delle statue colossali in arenaria rappresentanti pugilatori, arcieri e guerrieri, datate tra la fine del IX e l’inizio dell’VIII secolo a. C. rinvenute a partire dal 1974. In un primo momento per pure caso, poi attraverso diversi interventi di scavo e di recupero condotti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano e dall’Università degli Studi di Cagliari, a circa due chilometri dallo stagno di Cabras, lungo la strada che da San Salvatore conduce a Riola Sardo. Statue che sono tra le più antiche testimonianze scultore del bacino del Mediterraneo e dunque costituiscono una scoperta importantissima. Che ha acceso i riflettori sul Comune del Campidano. Sul locale Museo civico nel quale sono esposte dal 1974 una parte delle statue scoperte, in gran parte visibili al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.
Per questo motivo al sindaco l’idea della Soprintendenza di portare nei laboratori di restauro di Cagliari le due statue non piace. Teme che non si tratti di una operazione a termine ma definitiva. Insomma che le due statue non torneranno più a Cabras, come sembrerebbe indicare, secondo Abis, la nota della Soprintendenza del 5 Febbraio. Per questo ha emesso l’ordinanza. Così quando la Soprintendente Maura Picciau, accompagnata da alcuni tecnici, è arrivata di fronte al Museo per prelevare le statue, ha trovato l’ingresso chiuso. Con le forze dell’ordine accorse per presidiare l’area, ma senza il sindaco Abis che comunque appare sempre più deciso. Al punto da tentare anche la via della mediazione, proponendo di mettere a disposizione un laboratorio per il restauro a proprie spese. “I Giganti devono restare a Cabras, anche durante il restauro, che può anch’esso diventare, reso pubblico nelle sue varie fasi di attuazione, un’attrazione per i visitatori che si recheranno nei prossimi mesi a visitare il sito e il Museo”.
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