Firenze. Piazza, basilica e decoro. «Né cancelli né concorsi, di Santo Spirito deve occuparsi il Comune» Paola Grifoni Corriere Fiorentino - 12/2/2021
Caro direttore, non avevo intenzione di intervenire pubblicamente ancora una volta per una questione che riguarda la nostra città ma, da residente, mi sento in dovere di affrontare la questione della movida in Santo Spirito e ancora di più della dissennata proposta, sollecitata da un manipolo di residenti, della cancellata intorno alla chiesa di Santo Spirito. Per salvaguardare il decoro della piazza e della chiesa che la conclude, nonché giustamente la propria serenità, un esiguo numero di residenti, a soluzione del degrado, non trova di meglio che mettere in carcere la chiesa con la realizzazione di un’orrida (mi si consenta il termine) cancellata che dovrebbe cingerla in tutto il suo perimetro libero. Davvero si pensa così di risolvere la questione degrado, movida, notti insonni? Droga, alcol, schiamazzi, tamburelli, pizza, cibo da asporto non saranno certo fermati da una cancellata che diventerebbe presto ricettacolo di carte ed immondizia sulle scalinate e sul sagrato, nonché comodissimo posteggio per le biciclette che vi verrebbero incatenate. L’unico risultato sarebbe quello di aver deturpato uno degli ambienti storicizzati più veri di Firenze. Luogo che non ha alcuna necessità di concorsi di idee (come rilanciato anche nei giorni scorsi da Palazzo Vecchio), che vadano a modificare la sua natura, la sua essenza, la sua stratificazione storica e popolare. Interventi simili, realizzati, sono sotto gli occhi di tutti dal Mercato delle Pulci a piazza dei Ciompi a piazza del Carmine, tutti «non luoghi» completamente snaturati, che potrebbero essere ovunque, che allontanano invece di aggregare; per questo lascerei i concorsi di idee a quegli ambiti di cui sono piene le nostre periferie e mi avvicinerei con grande rispetto a quella stratificazione che il tempo ha determinato in piazza Santo Spirito. Lasciamo che i residenti e i fiorentini tutti, possano trovare tra le panchine di pietra, gli alberi, le aiuole, il monumento, l’edicola dei giornali, le bancarelle di frutta e verdura, abbigliamento e merce varia uno dei pochi angoli veri di una Firenze che sta scomparendo. Da soprintendente mi sono sempre battuta contro recinzioni e cancellate, non è con questi sistemi che si salvaguardano i monumenti né ritengo, come nel caso di Santo Spirito, la buona pace dei residenti. La cancellata farebbe spostare solo di qualche metro quella varia umanità che continua a trovare nello sballo una ragione di vita. È una questione sociale e politica di cui deve farsi carico l’amministrazione comunale, anche con opportune modifiche alle normative ed il sostegno delle forze dell’ordine.
Paola Grifoni, Già Soprintendente ai Beni Architettonici, Ambientali e Paesaggistici di Firenze
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