Napoli. Gli ingegneri lasciano la basilica di San Giovanni Walter Medolla Corriere del Mezzogiorno - Campania 3/2/2021
Sono passati dieci anni esatti da quanto la basilica di San Giovanni Maggiore fu affidata dalla Curia all’Ordine degli ingegneri di Napoli e poi, successivamente all’omonima Fondazione. Due lustri in cui il luogo, sottratto temporaneamente al culto, è stato custodito con dedizione e cura.
Eppure in alcune occasioni non sono mancate polemiche sull’utilizzo di questo bene, così come di altri dati in affidamento, per ospitare concerti piuttosto che serate a tema. A dieci anni esatti, e in concomitanza con l’insediamento del nuovo vescovo in città, la basilica torna in maniera esclusiva al culto e sarà utilizzata solo per celebrazioni liturgiche. «Finalmente si conclude un periodo piuttosto controverso — spiega Antonio Pariante, del Comitato civico Portosalvo — per la storia di questa straordinaria chiesa. Un luogo unico e suggestivo in cui negli ultimi anni si sono tenute serate, convegni e concerti di musica rock. Ora la basilica torna a essere un punto di riferimento per gli amanti di arte e cultura della nostra città». La Fondazione dell’Ordine degli ingegneri «che è un ente a parte rispetto al nostro» ci tengono a precisare i professionisti, sposta le sue attività nella vicina chiesa dei Santi Cosma e Damiano, una delle altre chiese affidate all’epoca dall’ormai ex cardinale di Napoli per rivalutare e far rivivere i tanti tesori chiusi e inutilizzati della città.
«Restituiamo un luogo straordinario alla città e a tutti i fedeli — spiega entusiasta don Salvatore Giuliano, parroco della basilica —. Era arrivato il momento di far ritornare San Giovanni Maggiore un luogo dove si celebra, dove si vive la gioia di Gesù. Ora ci stiamo rimboccando le maniche per rendere questa chiesa, la parrocchia più antica di Napoli, un punto di riferimento per i napoletani. Con l’ingegnere Cosenza (attuale presidente dell’Ordine, ndr ) c’è un buon rapporto». |