Bologna. Palazzo Bentivoglio, una «teca» per tutelare la seduta Mauro Giordano Corriere di Bologna 10/2/2021
«Siamo preoccupati e non possiamo risolvere il problema da soli, anche perché delle soluzioni le abbiamo proposte rendendoci disponibili anche a spendere delle risorse economiche per venire a capo di questa situazione che va avanti da ormai dieci anni».
Gli assembramenti sulla «panca di via» o seduta di Palazzo Bentivoglio ci sono sempre stati, ma come osserva Marco Coppari, amministratore condominiale della dimora cinquecentesca di via Belle Arti adesso il tema «con il Covid-19 non è solo la sporcizia o il decoro urbano, si tratta anche di una questione di salute e sicurezza sanitaria per chi abita qui». In questi giorni, nei quali le transenne comparse in piazza Scaravilli e le barriere che da mesi vietano l’accesso in piazza Verdi hanno portato a concentrare in quest’area della zona universitaria i gruppi di giovani e giovanissimi nelle uscite serali, ecco rispuntare un progetto che sta molto a cuore ai residenti del palazzo, ma «congelato» — a quanto viene riferito — da gli uffici della Soprintendenza. «Da tredici mesi la nostra ipotesi di valorizzazione della facciata e di tutto lo spazio non ottiene risposta — spiega Coppari —. Si tratta di un progetto per la realizzazione di una nuova illuminazione, l’installazione delle telecamere per videosorvegliare dei nostri spazi e non chiaramente la strada e infine una proposta per la panca di via, per salvaguardarla dal deturpamento alla quale è da sempre sottoposta. Un problema segnalato già in passato». Si tratterebbe di fatto di una teca realizzata con delle lastre di vetro o cristallo che faccia da protezione alla seduta e allo stesso tempo con pannelli informativi racconti la storia di Palazzo Benitvoglio. I bivacchi, con la produzione di tanti cartoni della pizza e bottiglie di vetro sono un problema antico per questo incrocio: il Comune era intervenuto posizionando anche dei contenitori per i rifiuti dedicati, ma soprattutto nelle ultime settimane il tema è riesploso. Nello scorso fine settimana in questa strada sono stati girati i video che hanno filmato anche l’arrivo di pattuglie delle forze dell’ordine costrette a passare tra due ali di folla senza intervenire. Dal 2011 al 2017 davanti alla seduta era rimaste per lungo tempo delle transenne, anche al termine di alcuni lavori di restauro: già in quella occasione gli abitanti avevano provato a vietare l’utilizzo della panca ma l’uso pubblico aveva prevalso.
«Ci sono solo due palazzi a Bologna con un patrimonio artistico legato a una panca di via — sottolinea Coppari — l’altro è in via D’Azeglio. Chiediamo di sbloccare l’iter del progetto e di intervenire per fermare la deriva degli ultimi giorni. Questo, con la vicinanza all’orto botanico, i giardini del Guasto e il Teatro comunale è un quadrilatero di valore storico e artistico. Chi abita nel palazzo lo sa e non si è mai tirato indietro di fronte a investimenti importanti per il restauro. Più di questo non sappiamo cosa fare, quantomeno vorremo capire se ci sono osservazioni e se il nostro progetto è migliorabile. L’interesse è ritrovare serenità e poter valorizzare finalmente questo angolo della città». |