Firenze. Nardella dà il via ai lavori al Franchi. «Per i negozi 25 mila metri quadri» Marzio Fatucchi Corriere Fiorentino - 19/2/2021
Palazzo Vecchio fa partire i lavori di manutenzione al Franchi, aggiungendo anche quelli sul fronte «statico». Da ieri gli operai sono al lavoro per le «battiture», per verificare lo stato del calcestruzzo e del ferro interno. Applicano antiossidanti e poi nuovo cemento. Ma i tecnici del Comune hanno deciso di procedere subito anche con i lavori di messa in sicurezza nei punti critici dal punto di vista statico (con fibre di carbonio), grazie al lavoro della Facoltà di Ingegneria, ieri presente con la professoressa Gloria Terenzi al sopralluogo voluto dal sindaco Dario Nardella. Con lui l’assessore allo Sport Cosimo Guccione, il direttore del Comune Giacomo Parenti, il dirigente dei Lavori pubblici Michele Mazzoni, il presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi, il presidente della Commissione sport Fabio Giorgetti. Nardella parla anche con i rappresentanti dei tifosi dell’Atf.
Della Fiorentina, solo tecnici, nessun dirigente. È la rappresentazione del freddo glaciale tra Rocco Commisso e Nardella, sul futuro del Franchi. Su cui il sindaco ha fatto «all inn», ha giocato tutto, come al poker.
Da qui a fine anno ci saranno questi primi lavori. Dopo partiranno quelli per adeguarsi alla nuova normativa antisismica (7 milioni di euro), che vedranno anche inserire dei giunti elastici tra le 24 diverse strutture di cui è composto il Franchi: l’intervento degli anni 90, con travi di acciaio, hanno reso rigido il rapporto tra strutture vicine, anche per la dilatazione termica. Mentre procedono questi cantieri, che si dovrebbero concludere nel 2023, si dovrebbe anche concludere il concorso di progettazione internazionale, con i lavori per il restyling che dovrebbero partire nello stesso anno «comunque prima della fine del mio mandato nel 2024» dice il sindaco. E nel «pacchetto» che gli architetti dovranno studiare sono previsti anche 15 mila metri quadri di spazi commerciali (o direzionali) al posto dei campini, ed altri 8-10 mila negli spazi ricavati sotto curve e tribune.
Sono metà di quelli a cui puntava Commisso (e previsti nel Piano di indirizzo votato in giunta quando l’obiettivo era demolire e ricostruire il Franchi, più un albergo). «Sapete il valore commerciale al metro quadro delle aree commerciali a Firenze: il nuovo stadio rispetto a quello attuale può valere tre, quattro, cinque volte più di questo. E con questi spazi sarà possibile vivere il Franchi sette giorni su sette. Per questo interverremo, a partire dai parcheggi, in tutto Campo di Marte, dove arriverà la tramvia», ricorda Nardella. Potranno servire o per finanziare tutta l’operazione Campo di Marte o come chiave nel caso Commisso volesse rientrare nella partita, al termine del Concorso internazionale.
La convenzione con la Fiorentina comunque scade nel 2022: se la società viola non volesse rinnovarla? «La storia non si fa con i se: e comunque dovete chiederlo alla Fiorentina», risponde Nardella. «Noi informeremo la Fiorentina di tutti i passaggi del restyling» prosegue il sindaco. E rispetto alla prima (ed unica) idea progettuale ipotizzata dall’architetto Marco Casamonti per la società viola, «l’unica vera differenza è che le curve verranno avvicinate al campo, senza abbattere quelle attuali. Le potenzialità di questo stadio sono note alla Fiorentina».
Dall’opposizione, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Francesco Torselli critica Nardella: «Se è riuscito a trovare 250 milioni di euro, li destini alle categorie economiche danneggiate dalla crisi invece che al Franchi». |