Firenze. L’Archivio Saviane trova casa al Vieusseux Ivana Zuliani Corriere Fiorentino - 18/2/2021
L’archivio di Giorgio Saviane trova casa: i suoi appunti letterari, i quaderni, i manoscritti, le corrispondenze con amici, critici letterari ed editori saranno conservati al Gabinetto Vieusseux. Le carte, ordinate in 36 faldoni, raccontano la nascita dei romanzi dello scrittore scomparso nel 2000: La donna di legno , Il Papa , finalista al Premio Strega nel 1963, Eutanasia di un amore (da cui il regista Enrico Maria Salerno trasse l’omonimo film interpretato da Ornella Muti e Monica Guerritore), vincitore del Premio Bancarella nel 1977, Il mare verticale e altri. I documenti furono donati dallo stesso Saviane nel 1997, con atto notarile, al Comune di Firenze, ma erano rimasti lì dove li aveva lasciati, nessuno era mai andato a prenderli nella casa della moglie Alessandra Del Campana. Fino a ieri, quando un rappresentante del Comune ha preso in consegna il materiale, per trasferirlo al Gabinetto Vieusseux.
«Sono contenta che l’archivio abbia trovato la sua giusta destinazione, chi vorrà consultarlo potrà farlo» commenta Alessandra Del Campana, che nel ventennale della morte del marito, lo scorso novembre, aveva lanciato un appello sul Corriere Fiorentino , affinché le volontà di Saviane fossero realizzate. Del Campana ha anche donato copie dei romanzi dello scrittore al Gabinetto letterario e alla Biblioteca delle Oblate.
«Verrà conservato nell’archivio contemporaneo Bonsanti di via Maggio — spiega la direttrice del Vieusseux Gloria Manghetti — Ci fa piacere che sia approdato in questa grande casa della memoria». Ogni romanzo ha il suo faldone, con appunti, varie stesure, manoscritti e relativa corrispondenza. In più uno è dedicato alla trasmissione televisiva I Giorni , che Saviane tenne negli anni Ottanta, con la preparazione degli interventi, i resoconti, i commenti. «Le persone che lo ascoltavano gli scrivevano e lui leggeva i commenti il giorno dopo. Parlava sempre a braccio, la redazione insisteva per sapere gli argomenti che avrebbe affrontato, e poter scegliere le musiche più adatte da mettere, ma lui parlava a braccio», ricorda la moglie. Saviane, era così: «dal temperamento a volte difficile, un po’ fumino», schietto, diretto, senza padroni. «Eravamo a Roma in quel periodo, alla fine del ciclo di trasmissioni fece una presentazione da Remo Croci in via Vittoria e lui diede appuntamento ai suoi lettori. Quando arrivammo c’erano i vigili urbani a regolare i flussi di persone, mi sembrava di accompagnare un santo che cammina tra la folla, tutti volevano guardarlo, toccarlo, parlargli: all’epoca c’era molto trasporto per gli scrittori» ricorda Alessandra Del Campana. |