Napoli. Madre, passaggio di consegne. Decreto di nomina per Tecce Stefano de Stefano Corriere del Mezzogiorno - Campania 18/2/2021
Ora è ufficiale, Angela Tecce è la nuova presidente della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee, ovvero la governance strutturale creata dalla Regione Campania per la conduzione del museo Madre. Di recente ha diretto il Polo Museale della Calabria e il Real Sito di Carditello.
Ieri la notizia del passaggio di consegne. Subentra a Laura Valente, che ha concluso il suo mandato lo scorso 31 gennaio. «Lascio un Museo Madre risanato nei conti nonostante due lockdown per l’emergenza Covid19, un comitato scientifico di alto profilo, che ringrazio, un chiaro indirizzo di inclusione sociale, assorbito dal nuovo statuto della Fondazione varato nel 2019» dice Laura Valente. «Auguro buon lavoro alla nuova presidente Angela Tecce, professionista qualificata, e ad Achille Bonito Oliva, figura di assoluto riferimento per l’arte contemporanea. Sono sicura che la nuova governance continuerà nel solco del dialogo tra arte e cittadinanza che ha guidato l’intero Cda in questi tre anni» afferma la Valente che nei suoi tre anni alla presidenza, con il suo staff ha operato a una rinascita artistica e sociale del museo rivitalizzando il centro storico di Napoli, nonostante la pandemia. E la nomina, quasi come un curioso scambio di testimone, avviene proprio all’indomani dell’acquisizione di altre due opere nella collezione del Madre, quelle dell’artista ghanese Ibrahim Mahama, per la prima edizione del progetto Art-Ethics. Una piattaforma condivisa dalla direttrice artistica del museo Kathryn Weir e fortemente sostenuta da Laura Valente in collaborazione con l’osservatorio Ethos-Luiss Business School diretto da Sebastiano Maffettone. Un chiaro indizio strategico, quello di lavorare su pratiche interdisciplinari aperte alle contaminazioni sociali e internazionali, che hanno segnato gli ultimi anni di attività del Madre accanto a grandi eventi espositivi come «Robert Mapplethorpe. Coreografia per una mostra», «1977 2018. Mario Martone», «Pina Bausch Ensembles», «Cécile B. Evans Amos’ World: Episode Three», «Mathilde Rosier le massacre du printemps», e i più recenti «I sei anni di Marcello Rumma 1965-1970» e «Alessandro Mendini, piccole fantasie quotidiane». Un’eredità importante da raccogliere, anche sul piano gestionale, dopo la modifica dello Statuto della Fondazione. Dal suo canto Angela Tecce, che nel Cda, accanto alla conferma della vicepresidente Maria Letizia Magaldi, troverà il critico Achille Bonito Oliva al posto di Ferdinando Pinto, porterà l’esperienza mista di curatrice d’arte e di funzionaria del ministero per i Beni Culturali. Prima come ispettrice al polo museale napoletano, con progetti diretti dall’allora sovrintendente Nicola Spinosa (come nel 1996 l’apertura della Sezione di Arte Contemporanea del Museo di Capodimonte), poi come dirigente del Servizio II della Direzione Arte e Architettura contemporanee nel Mibact con l’intermezzo della presenza nel Comitato scientifico della Collezione Farnesina del Ministero degli Esteri. Ha poi diretto Castel Sant’Elmo, dove ha creato il Museo del Novecento napoletano e ideato il concorso per artisti under 35 «Un’opera per il Castello». Inoltre ha curato anche «Rewind. Arte a Napoli 1980-1990» e «War is over. Arte e conflitti tra mito e contemporaneità» al Mar di Ravenna, da Marinetti a Fontana e Burri. Infine al suo attivo dagli anni ’80 in poi la partecipazione all’ideazione e allestimento di cicli espositivi su Andy Warhol, William Kentridge, Mimmo Paladino, Luigi Mainolfi, Enzo Cucchi, Joseph Beuys, Ettore Spalletti, Anselm Kiefer, Pino Pascali, Julian Schnabel, Louise Bourgeois e Bill Viola. |